Primi arrivi: la città è già degli alpini
Penne nere in visita a San Bernardino, sopralluogo a piazzale Paoli per l’avvio della pulizia. Atteso il ministro Pinotti
L’AQUILA. Naso all’insù dentro la basilica di San Bernardino appena riaperta, gli alpini del terzo millennio hanno come unica arma uno smartphone ultima generazione che punta i colori e le geometrie della cupola e fa fuoco con un clic. Benvenuti, alpini previdenti che vi lasciate incontrare sulla scalinata della basilica a una settimana dall’adunata, in una domenica assolata in cui, a girare per la città, dal centro alla periferia, si nota un certo movimento. Va bene che davanti a San Bernardino, l’altra notte, qualcuno a cui, forse, facevano male mani e piedi – ma sicuramente la testa, quello sì – ha pensato bene di piegare la tabella stradale e i pali di due segnali. Che non è un bel vedere. Però l’odore di erba tagliata di fresco un po’ ovunque, quelle strisce bianco candido sull’asfalto nuovo di viale della Croce Rossa (lontano ricordo del passato), oltre a nugoli di operai a torso nudo che tirano su gazebo e tendoni, e bimbi sorridenti coi tricolori nelle mani, sono il segno che qualcosa si sta muovendo in vista della grande adunata.
I PRIMI ARRIVATI. S’incamminano verso Santa Maria di Farfa lungo il tracciato delle mura urbiche Vincenzo Martinelli di Lumezzane (Brescia) e il suo amico Tino Morotti di Villa di Serio (Bergamo). Sono qui già da un paio di giorni e alloggiano in una roulotte a Fonte Cerreto, alla base della funivia del Gran Sasso oggi coperto di nubi a vederlo da qui. Uno è in città per la prima volta, l’altro ci aveva fatto una scappata molti anni fa proveniente dalla costa teramana. Gli aquilani li vedono col cappello d’ordinanza e dalle auto li chiamano. «Ci hanno fermato in tanti», raccontano, «segno che la nostra presenza qui ha un significato di amicizia e solidarietà. Abbiamo seguito in tv le immagini del terremoto e siamo in giro per farci un’idea. Vogliamo portare la nostra allegria con grande rispetto per quello che è successo qui. A proposito, vista l’ora, c’è una pizzeria da queste parti?».
L’IMPRESA. Grande o piccola che sia, ogni attività commerciale aquilana sta facendo i conti con l’Adunata. In piazza Duomo e a Porta Castello si montano strutture per la ristorazione, mentre a Piazzale Paoli si tiene il primo sopralluogo per la pulizia straordinaria che sarà curata dalla task force della Protezione civile Ana: 150 volontari impegnati dalla Madonna Fore a piazza d’Armi al Parco del Castello. Che si tratti di impresa a tutti gli effetti, la questione dell’accoglienza, lo ricorda agli associati il direttore della Cna Agostino Del Re con una riflessione domenicale. «Siamo nel vivo della settimana clou che vedrà la nostra città ospite dell’Adunata Nazionale Alpini, con i preparativi che fervono e vedono coinvolti tutti gli operatori sia economici, che non, del nostro territorio per non deludere le aspettative di chi giunge da tutt’Italia per un evento che da anni coinvolge storicamente e con sentita passione le città del Paese Italia. Rivivere gli anni in cui, nella caserma Rossi, alcune migliaia di Alpini riempivano il viale Gran Sasso con un lungo serpentone verde nella libera uscita, lascia immaginare la grandezza, con un moltiplicatore di immensa entità, di quello che sarà la sfilata di domenica 17. Un evento», riflette ancora Del Re, «che rimarrà negli annali della nostra storia, in cui saremo certi che gli operatori economici, le imprese artigiane, commerciali, come ogni cittadino, saranno in grado di esprimere il meglio di se stessi per tenere alto il valore, da sempre riconosciuto alla nostre genti. Valori che dovranno avere nella qualità creativa, di proporre prodotti tipici locali di artigianato artistico e agroalimentare, l’esaltazione del nostro saper fare in cui si possa identificare la grande forza reattiva, al confronto di una città gravemente ferita, identificativa di una collettività sana di princìpi e ricca di energie. Siamo, certi di trovarci di fronte a un evento indimenticabile, che vogliamo ricordare con un premio che verrà assegnato alla migliore realizzazione propositiva, collegata all’evento, che possa identificare il ricordo dell’Adunata». La Cna provinciale ha costituito una commissione che esaminerà le varie proposte riscontrate nei giorni dell’evento, con rilievo fotografico, stilando una graduatoria che assegnerà un riconoscimento di attestazione “Premio speciale città dell’Aquila Ana 2015” ai primi dieci e un contributo ai primi tre.
IL MINISTRO. E se non potranno sperare di avere, per la prima volta in città, il premier Matteo Renzi – magari attirato da un contesto d’applauso sicuro – gli aquilani, quasi certamente, vedranno domenica il ministro della Difesa Roberta Pinotti approdare nella tribuna autorità di viale Corrado IV. Il suo arrivo viene dato per certo da fonti istituzionali.
LIBRI IN CENTRO. E per l’occasione dell’Adunata si profila una sorta di controesodo dalla periferia al centro storico, che si prepara a riaccogliere, anche se in maniera temporanea, alcune delle attività storicamente intra moenia espulse dal terremoto. È il caso della libreria Colacchi che, a partire da giovedì, sarà ospitata nel locale Nerocaffè in corso Vittorio Emanuele, con uno stand di libri interamente dedicato agli alpini. Alla fine di questa passeggiata in centro si può ben dire che sì, la città è già delle penne nere.
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