«Processo a Bertolaso il Comune sia parte civile»
Lo chiedono al sindaco Cialente i consiglieri comunali Di Cesare e Vittorini Commissione d’inchiesta, oggi in Senato presentazione del disegno di legge
L’AQUILA. I gruppi consiliari Appello per L’Aquila (Ettore Di Cesare) e L’Aquila che Vogliamo (Vincenzo Vittorini) affermano che «il Comune dell’Aquila si deve costituire parte civile nel processo “Grandi Rischi bis”, che vede come imputato Guido Bertolaso. Sarebbe grave se ciò non accadesse», continuano Di Cesare e Vittorini, «visto che quello è il processo alla parte politica che organizzò “l’operazione mediatica” della commissione Grandi Rischi. Sono oltre sei anni che questa città su quella vicenda, come su molte altre, chiede semplicemente verità e giustizia, di sapere come andarono effettivamente le cose e di sancire tutte le responsabilità per le “rassicurazioni disastrose” date ai cittadini. Per la verità storica, per la memoria delle vittime, perché comportamenti tanto scellerati non possano più accadere. Perché è necessario essere al fianco dei parenti delle vittime che da anni combattono questa battaglia».
«Sarebbe inoltre significativo», proseguono i consiglieri, «che alla prima udienza tra il pubblico ci fosse il sindaco, o un suo delegato, con la fascia tricolore. La giunta, quindi, adotti una deliberazione in tal senso, c’è tempo fino al 20 novembre, altrimenti dovrà spiegare alla città i perché della scelta di non costituirsi parte civile nel processo a Guido Bertolaso».
COMMISSIONE D’INCHIESTA. Intanto oggi a Roma la senatrice Stefania Pezzopane presenta la proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’ inchiesta parlamentare sulla vicenda Grandi Rischi e sul post- sisma. Il sindaco Massimo Cialente su Facebook scrive: «Ho parlato con Stefania. Sono d’accordo a una commissione che possa chiarire, sino in fondo, eventuali responsabilità politiche su questa vicenda. Le commissioni parlamentari sono serie e differenti dai percorsi giudiziari. Cercano di dire la verità al Paese. Ma è proprio per questo che ho chiesto a Stefania di proporre anche una commissione d’inchiesta su tutto ciò che è accaduto dalle 3,32 del 6 aprile 2009 sino a oggi. Perché? Perché anzitutto occorre ripercorrere la fase emergenziale, quanto si è speso, chi ha speso e perché. Poi perché ritengo assolutamente necessario che si faccia chiarezza sul fatto che per anni, e ancora in parte, siamo andati avanti senza una legge organica, a forza di ordinanze, decreti e delucidazioni sul fatto che non si è mai voluto regolamentare la ricostruzione privata, sul fatto che sino allo scorso anno non c’erano finanziamenti. Ma soprattutto vorrei che emergesse la trasparenza e la correttezza di gran parte degli aquilani, il fatto che abbiamo risparmiato sino a oggi oltre 250 milioni di euro, che abbiamo già ricostruito il 95% delle periferie».