Processo Collabora, tutti assolti

Scagionati l’ex amministratore delegato Ricciardi e i componenti del vecchio collegio sindacale Mastracci e Presutti

L’AQUILA. Nessuna vendita gonfiata ai danni della Provincia per la cessione di Collabora spa. La vicenda giudiziaria su una presunta truffa da 300mila euro, che sembrava destinata ad altri percorsi, si è sgretolata dopo essere passata al vaglio del giudice unico Giuseppe Nicola Grieco, il quale ha assolto i tre imputati con formula piena «perché il fatto non sussiste». Si tratta dell’ex amministratore di Collabora spa Vittorio Ricciardi e dei due componenti del collegio sindacale Ludovico Presutti e Carla Mastracci. Per Ricciardi la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 18 mesi di reclusione mentre per gli altri due è stata invocata l’assoluzione.

Secondo le accuse, ieri cadute del tutto, vi sarebbe stata una falsa rappresentazione contabile dei bilanci ai danni della Provincia al momento della trasformazione di Collabora in società in house. Nel 2006 Ricciardi avrebbe ingigantito il valore delle quote della società ceduta a trecentomila euro. Cosa poi risultata infondata. Nelle fasi investigative la magistratura sequestrò allo stesso Ricciardi una Maserati e due immobili, uno all’Aquila e l’altro a Napoli. Tra le accuse inizialmente attribuite a Ricciardi anche un reato fiscale mai dimostrato.

La fase istruttoria è stata molto laboriosa e, a detta della difesa, è stata importante la testimonianza della senatrice Stefania Pezzopane, all’epoca presidente della Provincia, la quale ha avuto modo di precisare che l’ente non subì alcun danno. Semmai si salvarono posti di lavoro visto che poi Collabora si è trasformata in una nuova società che ha buoni bilanci.

Ma anche nel corso delle altre deposizioni non c’è mai stata l’impressione che nel processo potesse essere sostenuta con successo l’accusa di truffa che inizialmente era stata prospettata.

Nelle fasi precedenti delle indagini erano uscite di scena altre persone sospettate ma poi riconosciute estranee.

Infatti venne decretato il non luogo a procedere nei riguardi di coloro che in precedenza avevano ricoperto dei ruoli in questa società. Si tratta del presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, del consigliere di amministrazione della spaFabio Ranieri, dei componenti del collegio sindacale Maria Vittoria Bressan e Omero Martella. Ci fu l’archivazione anche per Giovanni Di Pangrazio, già dirigente dell’ente e ora sindaco di Avezzano, oltre che per Michela Leacche e Andrea Gentileschi.

I tre imputati assolti ieri sono stati assistiti dagli avvocati Uberto Di Pillo, Roberto Madama, Ugo Di Silvestre.

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