Processo Grandi Rischi, Braga: terremoto 6 aprile conforme al rischio sismico nell'aquilano

Il sottosegretario di stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali del governo Monti, in veste di docente di costruzioni nella facoltà di ingegneria della Sapienza, in aula come testimone della difesa

L'AQUILA. "Il terremoto del 6 aprile 2009 non era fuori scala, non era un evento eccezionale: era pienamente conforme alla normativa e in linea con la pericolosità sismica del territorio aquilano". Lo ha affermato, nell'udienza odierna del processo alla commissione Grandi rischi in corso all'Aquila, Franco Braga, docente di Costruzioni in zona sismica presso il Dipartimento di Ingegneria strutturale e Geotecnica della facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma "La Sapienza", chiamato come teste della difesa.

Sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali nel governo tecnico guidato da Mario Monti, Braga ha risposto alle domande dell'avvocato Filippo Dinacci, che assiste Bernardo De Bernardinis, uno dei sette imputati. "La normativa antisismica italiana per me è eccellente", ha premesso Braga, il quale poi ha sottolineato che quella norma "ha lo scopo di tutelare le persone che abitano all'interno. Nella normativa sismica", ha aggiunto, "si danno gli stacchi stradali proprio per evitare che un palazzo, crollando, cada su una strada". Fatto, invece, quest'ultimo, successo in alcuni casi all'Aquila.

L'organo consultivo della Presidenza del Consiglio è accusato, nella sua composizione del 2009, di aver compiuto analisi superficiali e aver dato false rassicurazioni agli aquilani prima del 6 aprile 2009, causando la morte di 309 persone. Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis (l'unico che fino a oggi è stato sempre presente in aula), già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di Fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.

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