«Procura, servono più mezzi e più personale»
Intervista al capo dell'ufficio, Vincenzo Barbieri. Ecco l'elenco delle carenze
AVEZZANO. La Procura da febbraio è retta da Vincenzo Barbieri, un magistrato di grande esperienza. Il dottor Barbieri subito si è trovato a fare i conti con la carenza di mezzi e di personale. Sfruttando le amicizie al Ministero, dove è stato direttore generale, il magistrato si sta prodigando a riorganizzare l'ufficio e renderlo funzionale.
Procuratore, potrebbe fare un elenco delle disfunzioni?
«Io non ho né una segretaria né un computer. Ho solo un Pc portatile. Il mio studio poi, come può vedere, è inadeguato. Tutti gli uffici dispongono di un solo fax. Ne servirebbero almeno 5 per assicurare agli stessi uffici la massima funzionalità e riservatezza. Così come servirebbero due stampanti e 5 computer. Oltre a una casella di posta elettronica con la nomima di tre impiegati».
Come pensa di ottenere tutto questo?
«Non dando tregua al Ministero, che finora ha mostrato grande disponibilità».
Quali altri problemi si trova ad affrontare?
«Quello più sentito è la dislocazione della Procura e del Tribunale in due edifici separati. Con inevitabili disagi per la funzionalità dei servizi. Occorrerebbe centralizzare nella sede della Procura tutte le operazioni di intercettazione telefonica. La sala adibita alle intercettazioni, oggi a rischio per la presenza di cavi volanti, va messa in sicurezza e dotata di un responsabile».
Procuratore, venendo qui, ho visto gente vagare senza meta per i corridoi.
«Lei coglie nel segno. Purtroppo non esiste un “filtro” all'ingresso per l'utenza, che si riversa direttamente negli uffici e la sicurezza così non è assolutamente salvaguardata».
Come si può ovviare all'inconveniente?
«Realizzando una struttura che impedisca l'accesso incontrollato degli utenti agli uffici. In tal senso c'è la disponibilità del Provveditorato ai lavori pubblici».
Il personale è sufficiente?
«Per quanto riguarda i magistrati l'organico è al completo. Ne fanno parte i sostituti Maurizio Maria Cerrato, Stefano Gallo, Guido Cocco e Federica De Maio. Sono previsti inoltre cinque vice procuratori onorari, ma in servizio sono quattro. Anche l'organico di Pg, che è di nove persone, va aumentato di una unità».
Quali criteri intende seguire?
«Favorire il coordinamento tra le forze dell'ordine e creare un rapporto di effettiva collaborazione, oltre che con i colleghi con i quali c'è già assoluta sintonia, anche con il personale amministrativo».
A un giovane che intendesse intraprendere gli studi di Legge che consiglio darebbe?
«Suggerirei di intraprenderli con la consapevolezza del futuro. Non può essere una scelta “di attesa”, per poi decidere quale professione seguire».
Ai cittadini che si lamentano della lunghezza dei processi, cosa si sente di dire?
«Di avere ancora fiducia nella magistratura. Occorre elaborare una strategia comune per superare le attuali difficoltà del sistema.
Da più parti si ritiene che l'unico mezzo investigativo utilizzato dagli inquirenti sia quello delle intercettazioni telefoniche. È una critica riduttiva del vostro lavoro o c'è del vero?
«Negli ultimi 10 accanto alla figura dei pentiti si è diffuso il ricorso alle intercettazioni. Sono due strumenti assolutamente importanti. L'uso dell'intercettazione deve avvenire però nell'assoluto rispetto della legge».
Procuratore, potrebbe fare un elenco delle disfunzioni?
«Io non ho né una segretaria né un computer. Ho solo un Pc portatile. Il mio studio poi, come può vedere, è inadeguato. Tutti gli uffici dispongono di un solo fax. Ne servirebbero almeno 5 per assicurare agli stessi uffici la massima funzionalità e riservatezza. Così come servirebbero due stampanti e 5 computer. Oltre a una casella di posta elettronica con la nomima di tre impiegati».
Come pensa di ottenere tutto questo?
«Non dando tregua al Ministero, che finora ha mostrato grande disponibilità».
Quali altri problemi si trova ad affrontare?
«Quello più sentito è la dislocazione della Procura e del Tribunale in due edifici separati. Con inevitabili disagi per la funzionalità dei servizi. Occorrerebbe centralizzare nella sede della Procura tutte le operazioni di intercettazione telefonica. La sala adibita alle intercettazioni, oggi a rischio per la presenza di cavi volanti, va messa in sicurezza e dotata di un responsabile».
Procuratore, venendo qui, ho visto gente vagare senza meta per i corridoi.
«Lei coglie nel segno. Purtroppo non esiste un “filtro” all'ingresso per l'utenza, che si riversa direttamente negli uffici e la sicurezza così non è assolutamente salvaguardata».
Come si può ovviare all'inconveniente?
«Realizzando una struttura che impedisca l'accesso incontrollato degli utenti agli uffici. In tal senso c'è la disponibilità del Provveditorato ai lavori pubblici».
Il personale è sufficiente?
«Per quanto riguarda i magistrati l'organico è al completo. Ne fanno parte i sostituti Maurizio Maria Cerrato, Stefano Gallo, Guido Cocco e Federica De Maio. Sono previsti inoltre cinque vice procuratori onorari, ma in servizio sono quattro. Anche l'organico di Pg, che è di nove persone, va aumentato di una unità».
Quali criteri intende seguire?
«Favorire il coordinamento tra le forze dell'ordine e creare un rapporto di effettiva collaborazione, oltre che con i colleghi con i quali c'è già assoluta sintonia, anche con il personale amministrativo».
A un giovane che intendesse intraprendere gli studi di Legge che consiglio darebbe?
«Suggerirei di intraprenderli con la consapevolezza del futuro. Non può essere una scelta “di attesa”, per poi decidere quale professione seguire».
Ai cittadini che si lamentano della lunghezza dei processi, cosa si sente di dire?
«Di avere ancora fiducia nella magistratura. Occorre elaborare una strategia comune per superare le attuali difficoltà del sistema.
Da più parti si ritiene che l'unico mezzo investigativo utilizzato dagli inquirenti sia quello delle intercettazioni telefoniche. È una critica riduttiva del vostro lavoro o c'è del vero?
«Negli ultimi 10 accanto alla figura dei pentiti si è diffuso il ricorso alle intercettazioni. Sono due strumenti assolutamente importanti. L'uso dell'intercettazione deve avvenire però nell'assoluto rispetto della legge».