Progetto Case, scattano i sequestri di 800 balconi
Le operazioni iniziano oggi alle 9,30 nel complesso abitativo di Cese di Preturo Melilla (Sel): commissione d’inchiesta sul post-sisma. Cialente: «Noi parte civile»
L’AQUILA. Prenderanno il via questa mattina alle 9,30, per opera degli agenti della Forestale, le operazioni di sequestro di 800 balconi del Progetto Case su disposizione della Procura della Repubblica dell’Aquila. Un provvedimento reso necessario dopo il crollo, lo scorso mese, di un balcone in un appartamento del complesso antisismico di Cese di Preturo, dove oggi inizieranno le attività. Sulla questione, ieri mattina, il deputato Gianni Melilla (Sel), ha inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi.
«L’accusa che si ipotizza è un’enorme frode ai danni dello Stato e dei cittadini nelle opere di esecuzione dei complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili in cui furono sistemati migliaia di aquilani che avevano perso la casa», scrive Melilla. «Al pericolo dei balconi, alcuni già crollati, si accompagnano altre criticità come le infiltrazioni di acqua, l’inefficienza degli impianti idraulici che macerano le pareti dei bagni, i lampioni esterni che cadono, le incongruità nei consumi elettrici da casa a casa, i pannelli solari mai entrati in funzione per almeno il 70% del totale; quest’indagine segue altre già in corso e che hanno destato grande indignazione nell’opinione pubblica nazionale». Melilla ricorda anche che «in parlamento sono state presentate proposte di legge per la costituzione di una commissione d’inchiesta sulla ricostruzione; nel frattempo la ricostruzione del centro storico dell’Aquila prosegue accumulando gravi ritardi anche per la insufficienza delle risorse finanziarie messe a disposizione dallo Stato».
Una situazione ancor più grave considerando che «parliamo del più grande cantiere edile d’Italia con enormi potenzialità di crescita occupazionale e non solo per l’Abruzzo viste le tante imprese italiane che lavorano all’Aquila», come dice lo stesso Melilla, che conclude chiedendo «l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività sviluppate dopo il sisma nell’emergenza e nella ricostruzione». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Massimo Cialente, il quale ha detto che il Comune si costituirà parte civile e invita la Protezione civile a fare altrettanto.
Le zone interessate al provvedimento della Procura della Repubblica sono Cese di Preturo, Arischia, Coppito 2, Collebrincioni e Sassa. L’iniziativa della magistratura è scaturita a seguito delle indagini condotte all’indomani del crollo di un balcone del Progetto Case di Cese di Preturo, nei primi giorni del mese di settembre. In quella circostanza, fortunatamente, sia nell’abitazione che ha subìto il crollo del balcone che in quella sottostante non c’erano inquilini. Al momento la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per crollo colposo. Tra gli altri reati ipotizzati anche la frode in pubbliche forniture. Sotto accusa il legno incollato e non bullonato. A fornire il materiale un’azienda piacentina, Safwood, che vendeva legname ed è stata dichiarata fallita. Nell’indagine s’ipotizza anche il reato di truffa per aver partecipato all’appalto per la ricostruzione post-terremoto presentando credenziali false. Dalle ricerche sarebbe venuta fuori anche una fornitura di legno di 11 milioni in subappalto che secondo le Fiamme gialle di Piacenza sarebbe «fasulla».
Michela Corridore
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