Progetto seggiovia Fontari Lo stop di Perilli e Cialone
«Il direttivo dell’ente Parco ancora non ha espresso le proprie valutazioni» Finora è stata solo approvata la relazione di incidenza ambientale del Comune
L’AQUILA. In riferimento alle notizie relative all’approvazione, da parte del direttivo dell’ente Parco, del progetto della seggiovia «Fontari», rilanciate da esponenti del Pd, ci sono precisazioni da parte di Enrico Perilli, consigliere comunale di Prc e Giovanni Cialone (Italia Nostra). «Il direttivo del Parco», dicono, «non ha approvato e quindi autorizzato il progetto delle Fontari. Ha semplicemente approvato la relazione di incidenza ambientale presentata dal Comune dell’Aquila. L’iter prevede ora il pronunciamento della Regione attraverso la valutazione di impatto ambientale. L’ufficio scientifico del Parco analizzerà successivamente il progetto delle Fontari ed esprimerà una valutazione che sarà rimessa, a sua volta, al Consiglio Direttivo del Parco, cui spetterà la deliberazione.
Il Parco, attraverso gli uffici competenti, ha già osservato il progetto presentato dal Comune dell’Aquila, chiedendo modifiche, soprattutto in relazione alla localizzazione della stazione di monte. Il Comune ha riformulato il progetto spostando quest’ultima stazione, riconoscendo così, di fatto, le ragioni degli ambientalisti che, solo un anno fa, furono, su questo punto, accusati di dire falsità, e ammettendo che non si tratta di sostituzione ma di realizzazione di un nuovo impianto. Su questo nuovo e ridimensionato progetto il Parco si esprimerà e solo allora si potrà parlare di autorizzazione».
«Abbiamo ritenuto doveroso scrivere queste precisazioni in quanto», dicono, «la propaganda degli “sviluppisti” manipola e mistifica la realtà. Nel frattempo sta tornando la stagione estiva, il Gran Sasso diventerà di nuovo meta di decine di migliaia di turisti (reali e numerosi, al contrario delle poche centinaia della stagione invernale, al di là dei numeri supersonici che si promettono) che non troveranno la minima accoglienza ed organizzazione turistica, aspettando Godot degli impianti sciistici…mentre i lavoratori del Centro Turistico del Gran Sasso, a breve, saranno di nuovo senza stipendio».
«Ribadiamo, in conclusione», si legge nella nota, «la necessità di pensare ed organizzare il turismo estivo, modernizzando l’impiantistica senza faraonici, impattanti ed irrealizzabili progetti di creazione di nuovi impianti anche a quote ormai troppo base, a giudizio di tutti gli organismi tecnici e scientifici dell’Ue e delle Commissioni ambientali Onu, fatta eccezione per gli organismi tecnici del Comune dell’Aquila».
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