Provincia, in rivolta 40 precari

Lettera alla vice presidente Di Nino: «Rinnovare i contratti, poi stabilizzazione». Accuse a Del Corvo

L’AQUILA. Tornano a farsi sentire i precari della Provincia. In una lettera aperta, indirizzata a tutte le rappresentanze politiche e istituzionali, il Movimento aderente precari della Provincia dell'Aquila denuncia «la gravissima situazione legata al mancato rinnovo di una quarantina di contratti di lavoro».

Dipendenti che, il 31 dicembre scorso, data di scadenza del contratto, non si sono visti rinnovare l'incarico. «Dopo due anni di onorato e prezioso lavoro», afferma il Movimento precari, «siamo stati messi alla porta senza alcun preavviso e, dato ancora più grave, dopo che erano state fornite ampie assicurazioni sulla prosecuzione del rapporto con la Provincia».

Si tratta dei lavoratori che fanno parte dell'organico legato ai fondi pubblici Opcm (il pacchetto di ordinanze firmato dal presidente del Consiglio dei ministri) che, nell'ultimo biennio, sono stati utilizzati, almeno in parte, per attività connesse alla ricostruzione post-terremoto. Ed è proprio sull'esperienza acquisita che fa leva la nota: «Tutti i 40 lavoratori hanno alle spalle svariati anni di servizio in enti pubblici e all'interno dell'amministrazione provinciale, possiedono requisiti legati alle specifiche competenze e all'anzianità accumulata nel tempo. Opportunità che non si sono mai concretizzate in un percorso di stabilizzazione. Una realtà», incalza il Movimento precari, «aggravata dal fatto che la giunta provinciale, nonostante gli impegni assunti, non ha provveduto a trovare una soluzione alternativa prima della scadenza dei contratti».

Dal primo dicembre i 40 precari della Provincia sono senza lavoro. «Il tutto», lamentano gli interessati, «in una situazione di totale disparità rispetto a quanto accaduto per i precari del comune dell'Aquila e per quelli del cratere, per i quali sono state adottate soluzioni efficienti e tempestive in via di perfezionamento, con proroghe dai tre ai sei mesi, per continuare le attività connesse alla ricostruzione materiale e sociale a sostegno della collettività».

Il Movimento precari denuncia anche «una disparità di trattamento all'interno dello stesso ente. L'amministrazione ha trovato il modo per rinnovare, per tre mesi, i contratti in scadenza il 31 dicembre, legati ai fondi Por, ma ha totalmente dimenticato i lavoratori che hanno prestato servizio in qualità di pubblici dipendenti selezionati attraverso un apposito bando a dicembre 2010. Figure tecniche, con specifiche competenze».

Il Movimento precari è pronto a dare battaglia «contro una situazione inaccettabile, discriminante e umiliante». «Chiediamo alla giunta e al vice-presidente in carica, Antonella Di Nino, un atto di responsabilità volto a sanare questa incomprensibile decisione, viste le dimissioni del presidente, Antonio Del Corvo e la totale latitanza del consiglio, che non ha preso alcuna posizione, nonostante fosse a conoscenza già da tempo del problema».

I precari, dunque, chiedono la proroga dei contratti, con un provvedimento urgente finalizzato a reperire la necessaria copertura finanziaria e la stabilizzazione di tutti lavoratori «considerando che nel concorso voluto dal ministro Barca non figurano profili riconducibili alle professionalità presenti tra i precari della Provincia».

«Gli errori della politica», concludono, «non possono e non devono ricadere sui lavoratori che hanno operato con professionalità e competenza prestando il loro servizio all'interno dell'ente».

Monica Pelliccione

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