Abbassare le saracinesche alle 2, chieste modifiche all’ordinanza in occasione delle festività
Pub e bar, ritocchi a Natale
Orari di chiusura, Confcommercio presenta il piano
SULMONA. Posticipare di un’ora (dall’1 alle 2) la chiusura dei locali durante le festività di Natale. È la richiesta di Confcommercio al Comune. Una richiesta che arriva alla vigilia del consiglio comunale - in programma domani - e che è destinata a riaccendere i riflettori sul caso. Ma anche le polemiche. Visto che domani, in aula, arriverà anche la mozione della minoranza sull’ordinanza anti-movida. Una mozione che può mettere a dura prova gli equlibri interni alla maggioranza.
LA PROPOSTA. Arriva dal vicepresidente provinciale di Confcommercio, Claudio Mariotti. Prevede di posticipare di un’ora (dall’1 alle 2) la chiusura dei locali, per lo meno nei giorni festivi e prefestivi. A partire dal prossimo ponte dell’Immacolata. «Con l’arrivo delle festività natalizie», sostiene Mariotti, «in città ci sarà un maggior movimento, anche grazie a un’auspicabile affluenza turistica. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di rivedere la propria posizione in merito all’orario di chiusura di bar e pubblici esercizi in generale». La Confcommercio chiede, anche in via sperimentale, di modificare i divieti, per dare una boccata d’ossigeno a titolari e gestori dei locali (che in seguito all’ordinanza hanno lamentato un consistente calo di incassi) e per offrire un’opportunità di intrattenimento a giovani e meno giovani che, durante il Natale, vorranno trascorrere qualche ora in più in amicizia. Confcommercio propone di fissare l’orario di chiusura alle due di notte, almeno nei festivi e prefestivi. «Auspichiamo», riprende Mariotti, «che l’esecutivo e lo stesso consiglio comunale affrontino l’argomento, confrontandosi con i diretti interessati e le associazioni di categoria, per individuare soluzioni possibili».
L’ORDINANZA. È stata emanata il 9 ottobre e ha ridotto di un’ora la chiusura dei locali. Inoltre, con il provvedimento il sindaco Fabio Federico ha vietato la somministrazione di bevande e alimenti all’aperto dopo la mezzanotte. L’ordinanza prevede anche lo sgombero dopo mezzanotte di tavolini e sedie all’aperto. Il provvedimento ha immediatamente suscitato malumori e proteste da parte di gestori di locali. E del «popolo della notte». Proteste sfociate in una manifestazione, il venerdì notte successivo all’entrata in vigore dell’ordinanza, sotto le finestre dell’abitazione del primo cittadino, in piazza Capograssi. La discussa ordinanza, emanata per arginare atti vandalici, schiamazzi notturni e episodi di violenza, è stata apprezzata invece dai residenti del centro storico e dalla gran parte dei genitori di ragazzi minorenni.
NODO IN CONSIGLIO. Nonostante le richieste, l’argomento non è mai stato discusso in aula. Come invece avrebbero voluto le associazioni di categoria e i gestori di attività. Non è escluso, in occasione del consiglio comunale di domani, la presenza in municipio di commercianti. Ci sarà sicuramente spazio, invece, per la mozione presentata dalla minoranza proprio sulla chiusura dei locali. Non è improbabile, infatti, che gli equilibri fra maggioranza e minoranza si ribaltino proprio su questo punto, il penultimo del consiglio comunale (inizio alle 9). La minoranza ha presentato una mozione al sindaco che lo impegna al ritiro dell’ordinanza.
La stessa richiesta è arrivata da quattro consiglieri di maggioranza (Cristian La Civita, Alessandro Maceroni, Luigi Rapone e Antonio De Deo) e anche altri consiglieri di Alleanza per Sulmona si sono detti contrari al provvedimento. La resa dei conti, quindi, salvo accordi dell’ultimo minuto, potrebbe arrivare in aula. I conti, infatti, sono presto fatti: su 20 componenti della maggioranza (giunta e sindaco compresi), sottraendo i quattro consiglieri che sono in disaccordo, basterebbero appena tre consiglieri per sovvertire i numeri in consiglio. (r.rs.)
LA PROPOSTA. Arriva dal vicepresidente provinciale di Confcommercio, Claudio Mariotti. Prevede di posticipare di un’ora (dall’1 alle 2) la chiusura dei locali, per lo meno nei giorni festivi e prefestivi. A partire dal prossimo ponte dell’Immacolata. «Con l’arrivo delle festività natalizie», sostiene Mariotti, «in città ci sarà un maggior movimento, anche grazie a un’auspicabile affluenza turistica. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di rivedere la propria posizione in merito all’orario di chiusura di bar e pubblici esercizi in generale». La Confcommercio chiede, anche in via sperimentale, di modificare i divieti, per dare una boccata d’ossigeno a titolari e gestori dei locali (che in seguito all’ordinanza hanno lamentato un consistente calo di incassi) e per offrire un’opportunità di intrattenimento a giovani e meno giovani che, durante il Natale, vorranno trascorrere qualche ora in più in amicizia. Confcommercio propone di fissare l’orario di chiusura alle due di notte, almeno nei festivi e prefestivi. «Auspichiamo», riprende Mariotti, «che l’esecutivo e lo stesso consiglio comunale affrontino l’argomento, confrontandosi con i diretti interessati e le associazioni di categoria, per individuare soluzioni possibili».
L’ORDINANZA. È stata emanata il 9 ottobre e ha ridotto di un’ora la chiusura dei locali. Inoltre, con il provvedimento il sindaco Fabio Federico ha vietato la somministrazione di bevande e alimenti all’aperto dopo la mezzanotte. L’ordinanza prevede anche lo sgombero dopo mezzanotte di tavolini e sedie all’aperto. Il provvedimento ha immediatamente suscitato malumori e proteste da parte di gestori di locali. E del «popolo della notte». Proteste sfociate in una manifestazione, il venerdì notte successivo all’entrata in vigore dell’ordinanza, sotto le finestre dell’abitazione del primo cittadino, in piazza Capograssi. La discussa ordinanza, emanata per arginare atti vandalici, schiamazzi notturni e episodi di violenza, è stata apprezzata invece dai residenti del centro storico e dalla gran parte dei genitori di ragazzi minorenni.
NODO IN CONSIGLIO. Nonostante le richieste, l’argomento non è mai stato discusso in aula. Come invece avrebbero voluto le associazioni di categoria e i gestori di attività. Non è escluso, in occasione del consiglio comunale di domani, la presenza in municipio di commercianti. Ci sarà sicuramente spazio, invece, per la mozione presentata dalla minoranza proprio sulla chiusura dei locali. Non è improbabile, infatti, che gli equilibri fra maggioranza e minoranza si ribaltino proprio su questo punto, il penultimo del consiglio comunale (inizio alle 9). La minoranza ha presentato una mozione al sindaco che lo impegna al ritiro dell’ordinanza.
La stessa richiesta è arrivata da quattro consiglieri di maggioranza (Cristian La Civita, Alessandro Maceroni, Luigi Rapone e Antonio De Deo) e anche altri consiglieri di Alleanza per Sulmona si sono detti contrari al provvedimento. La resa dei conti, quindi, salvo accordi dell’ultimo minuto, potrebbe arrivare in aula. I conti, infatti, sono presto fatti: su 20 componenti della maggioranza (giunta e sindaco compresi), sottraendo i quattro consiglieri che sono in disaccordo, basterebbero appena tre consiglieri per sovvertire i numeri in consiglio. (r.rs.)