Puntellamenti e sicurezza Dal sindaco poche risposte

Oltre 400 cittadini vogliono sapere se il centro storico presenta rischi di crollo Il primo cittadino: per i sostegni la legge non prevede il certificato antisismico

L’AQUILA. Oltre 400 cittadini attraverso una petizione hanno invitato il sindaco a dare alcune risposte sulla sicurezza dei puntellamenti. Sulla questione si è svolto nei giorni scorsi un consiglio comunale ma i 500 cittadini ne sono usciti delusi e Patrizia Di Cristofaro e Daniela Piancatelli a loro nome hanno così commentato: «Collemaggio e gli altri edifici puntellati a L’Aquila sono antisismici? Questa la domanda che si pongono almeno 406 cittadini, consegnata al sindaco Cialente durante il consiglio comunale aperto del 10 gennaio scorso sulla sicurezza. 406 firme di liberi cittadini fino a ora raccolte per chiedere garanzie di sicurezza sugli edifici puntellati e non ristrutturati del centro storico dell’Aquila. Per opportuna informazione, la risposta del sindaco non ha fornito garanzie di sicurezza antisismica. Il sindaco ha, infatti, ribadito che una certificazione antisismica per i puntellamenti non è prevista per legge. Se è così, ci sorge un dubbio un po’ ironico e da profani: forse il legislatore non ha ipotizzato che a qualcuno potesse venire l’idea di aprire al pubblico un edificio parzialmente crollato, gravemente danneggiato e puntellato, per un aperitivo o un concerto. Solitamente, infatti, le opere provvisionali servono a rendere fruibili gli edifici inagibili per consentire le operazioni di restauro/riparazione in sicurezza, e speravamo che anche all’Aquila dovessero servire a questo e non ad altro. Il sindaco ha aggiunto che “in caso di scossa fino a 2,2 e qualcosa, non ci sono problemi”, oltre non si sa. Per il resto, lo spettacolo offerto dagli eletti (a parte l’eccezione di pochi consiglieri veramente e seriamente impegnati e informati) ha generato nei cittadini presenti una sensazione di sconforto. Si inizia in ritardo e a fronte di argomenti così impegnativi c’è chi legge, chi telefona, chi “messaggia”, chi esce per fumare, chi parla per proprio conto certamente di questioni più importanti della sicurezza. È persino emerso che la stessa convocazione del consiglio, per errore, è stata diffusa come seduta aperta mentre non lo era (ma perché sul sito del Comune non c’è l’opportuna rettifica?). Lo sconforto è dilagato quando abbiamo saputo che anche la mattina, durante il consiglio aperto riguardante il problema della perdita dei posti di lavoro all’Aquila, il comportamento è stato pressoché lo stesso. Di fronte al problema serissimo della catastrofe della perdita di lavoro di tante persone che cercano con impegno e dignità di andare avanti, il muro di gomma dell’amministrazione comunale ha aiutato il cittadino a sentirsi accolto, ascoltato, aiutato. Per quanto ci riguarda, andremo avanti per esigere garanzie di sicurezza. A questo punto la domanda è: se non c’è garanzia certificata di sicurezza antisismica come è possibile, in zona sismica, tenere aperti questi edifici?».