Punto da una vespa va in choc anafilattico e rischia di morire

Carsoli, il 67enne era nell’orto: la moglie lo trova svenuto. Deve la vita all’intervento dei volontari in servizio per il 118

CARSOLI. Una puntura di vespa sul braccio, il respiro si fa affannoso e la perdita di coscienza è quasi istantanea. Sarebbe morto nel giro di pochi minuti l’uomo che ieri mattina si è imbattuto nell’insetto mentre si trovava nell’orto. Ha avuto invece la fortuna di trovare dei veri angeli custodi. Il 67enne di Carsoli deve la vita ai soccorritori della Croce rossa, che con molta professionalità hanno evitato la tragedia.

Tutto è accaduto intorno alle 9. L’anziano era andato nell’orto vicino alla sua abitazione. Soggetto allergico, sa che non può imbattersi in insetti capaci di iniettare veleno. Ieri mattina il temuto incontro c’è stato. L’anziano ha subìto uno choc anafilattico. La moglie l’ha trovato svenuto nel campo e ha lanciato l’allarme con una telefonata al 118. Sul posto è arrivata in tutta fretta l’ambulanza dei volontari della Croce rossa di Carsoli in servizio emergenza 118. Il medico si è subito reso conto della gravità della situazione, anche grazie alle indicazioni fornite dalla moglie del 67enne. Decisivo si è rivelato il trattamento con adrenalina eseguito dai soccorritori. Il 67enne è stato quindi accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano per ulteriori accertamenti.

Le sue condizioni sono progressivamente migliorate nel corso della giornata, anche se viene tenuto in osservazione.

«Chi è soggetto a choc anafilattico» precisa un medico del 118 «dovrebbe avere sempre con sè un kit di pronto intervento, prescritto dopo regolare visita specialistica, che consiste in una fiala di adrenalina o di cortisone da iniettare. Il soggetto dovrebbe prendere familiarità con l’iniezione in modo da farsi trovare preparato in caso di puntura. In caso di punture di vespe o calabrone, o quando ci sono punture multiple di api, è sempre consigliabile consultare un medico, anche se il soggetto non è allergico».

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