ZONE SCOPERTE
Quei paesi della Marsica isolati, telefoni e web sono un miraggio
A Castellafiume i guai maggiori. E il prete impedisce i lavori. Disagi anche a Capistrello e Cappadocia. Aiuti dal Corecom
CASTELLAFIUME. Non ci sono una frana o metri di neve. Ma il paese è ugualmente isolato da giorni. Perché nel 2017 c’è anche un altro modo per restare fuori dal mondo: non poter contare sull’utilizzo di telefoni o Internet. Accade a Castellafiume, dove neanche la linea telefonica è una garanzia e dove l’alternativa wifi è fuori servizio perché il parroco vieta l’accesso agli operatori che dovrebbero sistemare l’antenna sul campanile. Una situazione sta mettendo in ginocchio le poche attività rimaste e creando disagi alla popolazione e ai turisti. «Nella parte alta del paese», racconta Corrado Di Nicola, gestore del ristorante Bellavista, «siamo senza linea. Di conseguenza non possiamo usare il Pos o ricevere prenotazioni. Abbiamo segnalato il guasto, come ogni volta, ma non è arrivato nessuno».
In poche ore il paese è tornato indietro di mezzo secolo: niente carta di credito per i pagamenti, niente connessione Internet, niente sportello bancomat e ufficio postale chiuso. In queste ore il fato sembra essersi accanito contro il comune della Valle di Nerfa. Al personale della società Witel, che eroga il servizio di internet e telefonia, viene impedito di mettere mano al ripetitore attualmente fuori uso. Il parroco don Francesco Turrino non permette ai tecnici di entrare. «Abbiamo dato la disponibilità a spostare gratuitamente il ripetitore sul tetto del Comune», spiega il sindaco Domenico Mariani, «ciò per venire incontro alle esigenze della popolazione».
Ma il paradosso è che alle porte del paese è arrivata la velocissima fibra ottica, ma dovrà essere potenziata per arrivare nel centro abitato. Purtroppo il più delle volte ciò avviene solo quando e se il mercato ne sente la necessità. Non vanno meglio le cose nel vicino comune di Cappadocia, dove il cruccio è la linea mobile. Infatti c’è solo Vodafone a fare da àncora di salvezza. Gli altri operatori hanno una copertura irrisoria. L’Adsl, invece, non esiste. «La situazione è difficile in tutto il territorio», afferma l’ex sindaco Lucilla Lilli, «e ciò si ripercuote in ambito sociale, commerciale e culturale». Problemi anche nei comuni più grandi. A Capistrello la popolazione fa i conti con i capricci dell’Adsl. «Ci sono continui sovraccarichi di traffico», spiega il sindaco Francesco Ciciotti, «e la connessione rallenta nelle ore di punta».
Di recente, il Comune di Capistrello ha risolto una controversia con la Vodafone (era stata attivata la rete mobile, rimanendo invece in sospeso l’attivazione delle linee fisse) grazie al Corecom Abruzzo, istituto specializzato nei servizi di conciliazione. Anche i cittadini possono rivolgersi al Corecom Abruzzo. «Ci sono due opzioni», precisa il presidente Filippo Lucci, «una è quella di segnalare sul nostro sito il problema e noi chiederemo la riattivazione in 48 ore. Se ciò non avverrà, la compagnia dovrà pagare delle sanzioni. La seconda è quella di chiedere il rimborso delle bollette e ottenere anche degli indennizzi per il disservizio». Lucci si è impegnato a dare un aiuto ai Comuni, qualora ne facciano richiesta i sindaci, e a inviare del personale per la compilazione dei moduli. Di recente il Corecom ha attivato un proprio sportello anche all’ex Arssa di Avezzano.
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