Questura L'Aquila, tolta la foto del picchiatore
La rimozione ordinata da Cecere. Ma il sindacato Coisp polemizza: non condividiamo questa decisione
L’AQUILA. La decisione del Questore dell’Aquila di rimuovere la fotografia di un agente che manganella un dimostrante è stata eseguita subito. Infatti l’immagine è scomparsa dall’ufficio di ricezione delle denunce dove si trovava da tempo. Tutto è nato da una lettera di un aquilano Enrico Maria Massucci pubblicata da Repubblica nella quale si lamentava di avere notato quella fotografia in uno spazio dove avrebbe preferito vedere l’immagine del presidente della Repubblica. Il lettore ha descritto con toni forti quella riproduzione parlando di «un robocop genovese che a modo di oplita greco, scudo e manganello nelle mani, inchioda il ginocchio destro sulla schiena di un manifestante prono a terra».
La pubblicazione della lettera ha fatto in modo che il questore Stefano Cecere, attualmente in ferie, fosse informato dai suo collaboratori, disponendone la provvisoria rimozione in vista di una successiva valutazione.
Quanto accaduto ha stimolato una presa di posizione da parte del sindacato di polizia Coisp, il cui segretario Santo Li Calzi, ha espresso alcune opinioni mentre altri sindacati hanno scelto di non intervenire.
Il Coisp ritiene inopportuna qualsiasi ipotesi di indagine interna che sembrerebbe intezionato a disporre lo stesso questore.
«Ribadiamo» dice Li Calzi rivolgendosi al questore «la nostra contrarietà a intraprendere iniziative sul personale perchè gridiamo a gran voce che chi ha deciso di posizionare lì quella fotografia non ha fatto nulla di cui dover rispondere. Avremmo preferito un capo che avrebbe sgomberato subito il campo difendendo come in una buona famiglia, il corretto operato dei suoi uomini e anche di quel collega poliziotto ritratto nella foto che non sta facendo altro che il suo dovere. Il Coisp, invece, non abdica al ruolo di difesa del poliziotto e nel confermare che chiunque quando sbaglia deve risponderne comunico che il sottoscritto, essendo nello stesso ufficio della foto incriminata, porterà con se quando sarà in ufficio il quadretto in questione almeno fino a quando lei non vieterà di esporre immagini che ritraggono poliziotti durante la attività di servizio perchè deve essere chiaro che la polizia non deve sottostare agli umori dei cittadini. La polizia deve far rispettare la legge anche quando questa non è condivisa». Il sindacalista aggiunge che i collaboratori più stretti del questore non più di un mese fa« hanno effettuato una accurata ispezione nel predetto ufficio senza rilevare nulla a conferma della liceità della foto in questione».
Nel comunicato il sindacalista segnala «la vergognosa situazione di uomini costretti a cambiarsi di abito in quelle stesse stanze dove successivamente si ricevono i cittadini che alle volte hanno occhi solo per alcune cose senza avere un armadietto dove riporre i vestiti e le divise».
«Le ricordiamo» conclude la nota sindacale inviata al questore Cecere, «e ribadiamo che il Coisp si era reso disponibile, e lo confermiamo ancora, ad acquistare un armadio riservato al personale ma lei ce lo ha impedito».
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