Rapinato un rappresentante di gioielli
Due banditi armati e incappucciati l’assaltano in auto, rubati 150mila euro di preziosi.
MAGLIANO DEI MARSI. Gli tagliano la strada con l’auto, poi scendono e si fanno consegnare il bottino puntandogli la pistola a una tempia. Sono le sequenze della rapina a un rappresentante di gioielli pescarese che si è visto portare via preziosi per un valore di 150mila euro. Il colpo è avvenuto sulla Cicolana, fra Magliano dei Marsi e Avezzano. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, probabilmente il rappresentante è stato pedinato dai due per diversi chilometri.
L’ASSALTO. L’uomo era appena uscito da una gioielleria di Magliano dei Marsi. Risalito sulla sua Bmw, si è diretto verso Avezzano, dove c’erano altri clienti ad attenderlo. Il rappresentante stava portando a termine il suo solito giro nella Marsica. Ha imboccato la strada Cicolana che poi lo avrebbe portato sulla Tiburtina. Erano circa le 11. Lungo il tragitto, però, appena fuori dal centro abitato, è stato avvicinato da un’Alfa che lo ha prima affiancato e poi gli ha tagliato la strada, costringendolo ad accostare.
L’ARMA. Dalla macchina sono scesi due uomini con il volto coperto da una sorta di cappuccio. Uno di loro impugnava la pistola. Per il rappresentante non c’era alcuna possibilità di fuga. La sua auto era bloccata al margine della strada, mentre lui era sotto tiro. Lo hanno fatto scendere dall’auto e gli hanno chiesto di tirare fuori i preziosi.
IL BOTTINO. Il rappresentante non ha potuto fare altro che consegnare la borsa con l’oro e i gioielli che custodiva nel portabagagli. All’interno c’erano i rotoli con il campionario di gioielli: collane, bracciali, anelli e ciondoli. Secondo una prima stima, almeno da quanto denunciato dallo stesso rapinato, il valore della merce ammonta a circa 150mila euro. I gioielli erano assicurati.
LA FUGA. Una volta afferrata la borsa, i due malviventi sono risaliti in auto, dandosi alla fuga. Ma prima di dileguarsi si sono fatti consegnare anche il telefono cellulare. A lanciare l’allarme sono stati i proprietari della gioielleria di Avezzano, preoccupati per il ritardo del rappresentante. A quel punto hanno telefonato ai colleghi del negozio di Magliano dei Marsi. Il prolungarsi del ritardo ha convinto i gioiellieri avezzanesi a chiedere l’intervento dei carabinieri che hanno rintracciato l’auto.
L’UOMO SOTTO SHOCK. All’arrivo della pattuglia, l’uomo era in auto in stato di shock. I militari hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. Il rappresentante, A.M., 47 anni, di Pescara, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano e dimesso dopo una visita. Non ha riportato alcuna ferita, ma solo un grande spavento. Solo più tardi è stato in grado di raccontare ai carabinieri i dettagli di quello che era accaduto.
IL PEDINAMENTO. Secondo quanto emerso dalle indagini, il colpo è stato messo a segno da veri professionisti. La rapina è stata studiata nei minimi particolari. Non è escluso che i rapinatori abbiano pedinato il loro obiettivo per diverso tempo. Sono entrati in azione, infatti, in una zona poco trafficata. Hanno aspettato che il rappresentante si allontanasse dal centro abitato. Solo a quel punto hanno deciso di entrare in azione.
LE INDAGINI. I primi ad arrivare sul posto, dopo l’allarme lanciato dal responsabile dalla gioielleria di Avezzano, preoccupato per le sorti del rappresentante in netto ritardo, sono stati i carabinieri. Gli uomini della compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal capitano Alessandro D’Errico, hanno circoscritto la zona alla ricerca di un’Alfa di colore grigio, ma dei rapinatori nessuna traccia. I minuti di ritardo nel lanciare l’allarme hanno probabilmente permesso ai malviventi di allontanarsi e di imboccare la vicinissima autostrada.
L’ASSALTO. L’uomo era appena uscito da una gioielleria di Magliano dei Marsi. Risalito sulla sua Bmw, si è diretto verso Avezzano, dove c’erano altri clienti ad attenderlo. Il rappresentante stava portando a termine il suo solito giro nella Marsica. Ha imboccato la strada Cicolana che poi lo avrebbe portato sulla Tiburtina. Erano circa le 11. Lungo il tragitto, però, appena fuori dal centro abitato, è stato avvicinato da un’Alfa che lo ha prima affiancato e poi gli ha tagliato la strada, costringendolo ad accostare.
L’ARMA. Dalla macchina sono scesi due uomini con il volto coperto da una sorta di cappuccio. Uno di loro impugnava la pistola. Per il rappresentante non c’era alcuna possibilità di fuga. La sua auto era bloccata al margine della strada, mentre lui era sotto tiro. Lo hanno fatto scendere dall’auto e gli hanno chiesto di tirare fuori i preziosi.
IL BOTTINO. Il rappresentante non ha potuto fare altro che consegnare la borsa con l’oro e i gioielli che custodiva nel portabagagli. All’interno c’erano i rotoli con il campionario di gioielli: collane, bracciali, anelli e ciondoli. Secondo una prima stima, almeno da quanto denunciato dallo stesso rapinato, il valore della merce ammonta a circa 150mila euro. I gioielli erano assicurati.
LA FUGA. Una volta afferrata la borsa, i due malviventi sono risaliti in auto, dandosi alla fuga. Ma prima di dileguarsi si sono fatti consegnare anche il telefono cellulare. A lanciare l’allarme sono stati i proprietari della gioielleria di Avezzano, preoccupati per il ritardo del rappresentante. A quel punto hanno telefonato ai colleghi del negozio di Magliano dei Marsi. Il prolungarsi del ritardo ha convinto i gioiellieri avezzanesi a chiedere l’intervento dei carabinieri che hanno rintracciato l’auto.
L’UOMO SOTTO SHOCK. All’arrivo della pattuglia, l’uomo era in auto in stato di shock. I militari hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. Il rappresentante, A.M., 47 anni, di Pescara, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano e dimesso dopo una visita. Non ha riportato alcuna ferita, ma solo un grande spavento. Solo più tardi è stato in grado di raccontare ai carabinieri i dettagli di quello che era accaduto.
IL PEDINAMENTO. Secondo quanto emerso dalle indagini, il colpo è stato messo a segno da veri professionisti. La rapina è stata studiata nei minimi particolari. Non è escluso che i rapinatori abbiano pedinato il loro obiettivo per diverso tempo. Sono entrati in azione, infatti, in una zona poco trafficata. Hanno aspettato che il rappresentante si allontanasse dal centro abitato. Solo a quel punto hanno deciso di entrare in azione.
LE INDAGINI. I primi ad arrivare sul posto, dopo l’allarme lanciato dal responsabile dalla gioielleria di Avezzano, preoccupato per le sorti del rappresentante in netto ritardo, sono stati i carabinieri. Gli uomini della compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal capitano Alessandro D’Errico, hanno circoscritto la zona alla ricerca di un’Alfa di colore grigio, ma dei rapinatori nessuna traccia. I minuti di ritardo nel lanciare l’allarme hanno probabilmente permesso ai malviventi di allontanarsi e di imboccare la vicinissima autostrada.