Rapporti con imprenditore: interrogato Guarino
L'indagine che vede coinvolto l’ex colonnello dei carabinieri è emersa in seguito alla misura cautelare del divieto di dimora e avvicinamento al capoluogo abruzzese decisa dal gip Guendalina Buccella
L’AQUILA. «Il colonnello ha dimostrato la sua totale estraneità ai fatti». Così l'avvocato Antonio Milo, legale del colonnello Savino Guarino, ex comandante provinciale dei carabinieri dell'Aquila, sull'interrogatorio del suo assistito avvenuto nel pomeriggio, nell'ambito dell'inchiesta su una presunta tentata concussione ai danni di un imprenditore aquilano cinquantenne. L'indagine è emersa in seguito alla misura cautelare del divieto di dimora e avvicinamento al capoluogo abruzzese decisa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale dell'Aquila Guendalina Buccella. La notizia ha destato clamore in città, dove l'ufficiale è molto conosciuto, e anche qualche imbarazzo nell'Arma.
Secondo quanto si è appreso, nella vicenda, che potrebbe avere esiti clamorosi visti i personaggi presenti, è coinvolto anche l'ex city manager del Comune dell'Aquila, Massimiliano Cordeschi, indagato, a sua volta già coinvolto in un'altra inchiesta con l'accusa di truffa su un giro di investimenti all'estero con guadagni mai realizzati ai danni di decine di persone. La procura starebbe indagando anche sui rapporti tra il colonnello, lo stesso Cordeschi e altri imprenditori. L'interrogatorio davanti al Gip Guendalina Buccella e al pubblico ministero David Mancini è durato circa tre ore: secondo l'avvocato Milo, l'ufficiale trasferito all'improvviso a Roma presso il Comando generale nel luglio scorso dopo circa quattro anni, ha respinto ogni addebito nel dettaglio, consegnando anche documentazione ritenuta molto importante per la difesa.
Milo ha presentato al Gip istanza di revoca della misura cautelare del divieto di dimora e avvicinamento all'Aquila, sul quale il giudice si è riservata la decisione. Sempre da quanto appreso, il colonnello aveva buoni rapporti con il presunto concusso. Il procedimento penale in corso sarebbe stato aperto quest'anno e, probabilmente, poggia su alcune informazioni scaturite da un'altra indagine che non riguarda il colonnello Guarino.