Requisizioni, la caccia si sposta fuori città
Finanzieri in trasferta per reperire case sfitte, ai mobili provvede la Protezione civile.
L’AQUILA. Finanzieri in trasferta per reperire case sfitte per gli sfollati. La lista degli appartamenti liberi da visitare porta anche fuori città. Nei centri della provincia meno colpiti dal sisma crescono le possibilità di trovare case agibili vuote.
LA MAPPA. Si va da Tornimparte a Rocca di Cambio, da Barete a Ovindoli. L’emergenza abitativa determinatasi dopo il sisma del 6 aprile ha allargato i confini del bacino dal quale pescare per trovare un appartamento immediatamente disponibile. Del resto, gli appartamenti disponibili all’Aquila città sono 1314 (633 di imprese e 681 di privati) mentre il totale di quelli usciti dalla ricognizione è di 6578. Sono 214 gli appartamenti finiti nel mirino della Finanza, a fronte di 53 provvedimenti di requisizione firmati dal prefetto Franco Gabrielli che riguardano, ovviamente, più unità immobiliari, condomìni compresi. Finora i finanzieri hanno effettivamente visitato 76 appartamenti, dei quali 9 sono stati già requisiti.
Per i restanti alloggi i proprietari hanno esibito documentazioni tra le più varie, dai contratti di locazione a quelli di comodato d’uso, da quelli in cui si certificano lavori in corso a quelli in cui si attesta che si tratta di abitazioni principali. La caccia continua, così come prosegue anche la corsa a regolarizzare i contratti di affitto. Con le verifiche dei finanzieri in corso si preannunciano tempi piuttosto duri per chi affitta in nero.
MOBILI TARGATI P.C. Nelle case sfitte che saranno ritenute idonee e che saranno trovate sprovviste di arredi, è previsto l’intervento da parte della Protezione civile attraverso il soggetto di cui si avvale il commissario delegato per il supporto alle attività di requisizione degli immobili, cioè «il fornitore di servizi incaricato dalla società di gestione del risparmio del fondo immobiliare costituito per il reperimento di nuove costruzioni da destinare alla locazione», come scrive l’ordinanza 3810.
La casa spoglia verrà dotata di mobili e altri arredi che, comunque, non entreranno nella disponibilità del proprietario dell’appartamento che è stato oggetto di requisizione. Terminato il periodo di affidamento ai nuovi assegnatari, infatti, l’alloggio verrà liberato dai mobili. Quanto agli allacci delle utenze (gas, energia elettrica, acqua), potranno essere intestati a nome dell’utilizzatore dell’alloggio oppure restare in capo al proprietario dell’appartamento. Tutto dipenderà dal periodo di tempo che verrà destinato all’occupazione dell’alloggio.
I TIMORI DELLA GENTE. Il messaggio rassicurante lanciato mercoledì dal prefetto («Non cacceremo nessuno, chi è in regola deve stare sereno») ha contribuito a rasserenare molti degli aquilani che, nei giorni scorsi, si erano rivolti alla stessa prefettura e alla Protezione civile per porre i quesiti più disparati sulla sorte che sarebbe potuta toccare alle loro abitazioni lasciate vuote per i motivi più diversi. Gabrielli ha confermato che tutto avverrà nella massima trasparenza e a garanzia dei diritti di tutti, di chi ha la casa sfitta e di chi ne cerca un’altra perché non ce l’ha più.
LA MAPPA. Si va da Tornimparte a Rocca di Cambio, da Barete a Ovindoli. L’emergenza abitativa determinatasi dopo il sisma del 6 aprile ha allargato i confini del bacino dal quale pescare per trovare un appartamento immediatamente disponibile. Del resto, gli appartamenti disponibili all’Aquila città sono 1314 (633 di imprese e 681 di privati) mentre il totale di quelli usciti dalla ricognizione è di 6578. Sono 214 gli appartamenti finiti nel mirino della Finanza, a fronte di 53 provvedimenti di requisizione firmati dal prefetto Franco Gabrielli che riguardano, ovviamente, più unità immobiliari, condomìni compresi. Finora i finanzieri hanno effettivamente visitato 76 appartamenti, dei quali 9 sono stati già requisiti.
Per i restanti alloggi i proprietari hanno esibito documentazioni tra le più varie, dai contratti di locazione a quelli di comodato d’uso, da quelli in cui si certificano lavori in corso a quelli in cui si attesta che si tratta di abitazioni principali. La caccia continua, così come prosegue anche la corsa a regolarizzare i contratti di affitto. Con le verifiche dei finanzieri in corso si preannunciano tempi piuttosto duri per chi affitta in nero.
MOBILI TARGATI P.C. Nelle case sfitte che saranno ritenute idonee e che saranno trovate sprovviste di arredi, è previsto l’intervento da parte della Protezione civile attraverso il soggetto di cui si avvale il commissario delegato per il supporto alle attività di requisizione degli immobili, cioè «il fornitore di servizi incaricato dalla società di gestione del risparmio del fondo immobiliare costituito per il reperimento di nuove costruzioni da destinare alla locazione», come scrive l’ordinanza 3810.
La casa spoglia verrà dotata di mobili e altri arredi che, comunque, non entreranno nella disponibilità del proprietario dell’appartamento che è stato oggetto di requisizione. Terminato il periodo di affidamento ai nuovi assegnatari, infatti, l’alloggio verrà liberato dai mobili. Quanto agli allacci delle utenze (gas, energia elettrica, acqua), potranno essere intestati a nome dell’utilizzatore dell’alloggio oppure restare in capo al proprietario dell’appartamento. Tutto dipenderà dal periodo di tempo che verrà destinato all’occupazione dell’alloggio.
I TIMORI DELLA GENTE. Il messaggio rassicurante lanciato mercoledì dal prefetto («Non cacceremo nessuno, chi è in regola deve stare sereno») ha contribuito a rasserenare molti degli aquilani che, nei giorni scorsi, si erano rivolti alla stessa prefettura e alla Protezione civile per porre i quesiti più disparati sulla sorte che sarebbe potuta toccare alle loro abitazioni lasciate vuote per i motivi più diversi. Gabrielli ha confermato che tutto avverrà nella massima trasparenza e a garanzia dei diritti di tutti, di chi ha la casa sfitta e di chi ne cerca un’altra perché non ce l’ha più.