Restituzione tasse, imprese in difficoltà

Circolare dell'Inail cambia i codici per i pagamenti a tre giorni dalla prima scadenza

L'AQUILA. Prima scadenza lunedì 16, la circolare Inail che cambia i codici a mezzogiorno fa sbandare commercialisti e imprese. Altra giornata campale, quella di ieri, sul fronte della restituzione delle tasse. «L'Inail», come riferiscono il tributarista Luigi Fabiani e la consulente del lavoro Miria D'Amico, «ha inviato una circolare con la quale ha comunicato il cambio dei codici. Il 16 l'istituto chiede il prospetto del rientro con i nuovi codici applicati e vuole un versamento minimo di 50 euro. Insomma, il pagamento non può essere inferiore a questa cifra per ogni singola rata». Insomma, chi deve restituire 600 euro, invece di 120 rate ne deve raggruppare 12. I professionisti sono infuriati. «Si continua ad andare ognuno per conto proprio senza coordinamento», incalza D'Amico. «E nessuno spiega, ad esempio, cosa farà l'Inail con quei contribuenti che hanno pagato coi vecchi codici. La scadenza è lunedì. Siamo al caos totale e ognuno deve prendersi le sue responsabilità. La restituzione è stata decisa a novembre e le regole si scrivono in corsa due giorni prima della scadenza. È assurdo».

I CONTRIBUENTI. Fulgenzio Ciccozzi scrive al Centro: «La restituzione delle imposte sospese, come voi state mettendo in evidenza, sta mandando in tilt i cittadini, i Caf, i commercialisti preposti al calcolo degli importi e gli uffici Agenzia delle entrate locale. C'è persino confusione nell'indicare il numero delle rate per ogni F24 (se metterle o meno)! In alcune deleghe, come ho potuto constatare, vi è riportato il numero della rata e in altre no. La circolare delle Agenzie delle Entrate dispone di indicare convenzionalmente nell'apposito campo il valore 0101. Il problema delle giuste indicazioni e della corretta compilazione si pone poiché le rate sono 120 (naturalmente per chi ha optato per questo tipo di scelta) e le cartelle esattoriali in futuro potrebbero assillare i contribuenti più dei disagi attuali dovuti ai carteggi delle pratiche del terremoto e non solo. Questo tenendo conto che non tutti i consulenti procedono a decurtare i tributi sospesi in busta paga, poiché tale servizio non è obbligatorio, costringendo i lavoratori al fai da te».

CLASS ACTION. Alcuni contribuenti che hanno versato le tasse al 100 per cento senza usufruire di sospensioni annunciano la volontà di costituirsi in comitato per cercare di ottenere lo stesso trattamento fiscale degli altri cittadini, cioè la decurtazione, in forza di una sentenza della Cassazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA