Rettori, sfida a quattro candidate donna favorite
Università, affollata assemblea elettiva al Dipartimento di Scienze umane Il professor Tiberti: «Servono candidati senza procedimenti penali in corso»
L’AQUILA. Nessuna sorpresa nell’assemblea di Ateneo per la presentazione delle candidature alla carica di rettore, che si è svolta in un’affollatissima aula magna del dipartimento di Scienze umane, al vecchio ospedale. Saranno dunque in quattro, come annunciato nei giorni scorsi, a correre per il posto più ambito dell’Ateneo: Angelo Luongo, docente di Scienze delle costruzioni della facoltà di Ingegneria; Paola Inverardi, ex preside della facoltà di Scienze; Francesco Vegliò, giovane prorettore e Maria Grazia Cifone ex preside di Medicina.
Intanto si profila sempre di più la possibilità di un rettorato al femminile. I due nomi che sembrano raccogliere i maggiori consensi sarebbero infatti quelli della Cifone e della Inverardi. I termini per la presentazione delle candidature restano comunque aperti: sarà possibile candidarsi, infatti, fino al 30 maggio, giorno della prima convocazione alle urne. Con una novità. «La Corte costituzionale ha abolito un articolo della legge Gelmini, che permetteva di presentarsi entro il 65esimo anno di età: adesso anche chi ha 66 anni potrà farlo e andare in pensione a 72 anni anziché a 71», come spiega il decano dell’Ateneo Aniello Russo Spena. «Si tratta di una novità importante che potrebbe spingere qualcuno a presentarsi anche nei prossimi giorni. Per tradizione le candidature vengono infatti comunicate all’atto dell’assemblea di Ateneo, ma le riserve possono essere sciolte fino al giorno dell’elezione».
Intanto le candidature ufficiali hanno già creato due fronti: pro e contro di Orio. Il rettore uscente, infatti, sembra «appoggiare», seppur non ufficialmente l’ ex preside di Medicina Maria Grazia Cifone. Molto vicino a lui anche il giovane prorettore, Vegliò, nominato nel ruolo lo scorso anno al posto di Luongo, entrambi appartenenti al dipartimento di Ingegneria industriale e Economia. La Cifone invece rappresenterà il dipartimento di Medicina, il più grande di tutto l’Ateneo. Il fatto che sia Vegliò che la Cifone abbiano deciso di candidarsi, lascia pensare che, pur correndo separatamente in un primo momento, intendano riunirsi per un eventuale ballottaggio. Gli oppositori di di Orio sono invece capeggiati dalla Inverardi, sostenuta, tra gli altri, dallo storico oppositore del rettore uscente, il professor Sergio Tiberti. È stato proprio quest’ultimo a presentare in assemblea il decalogo stilato da una parte di studenti, personale docente e amministrativo, che dovrà essere accettato per poter contare sui voti dei firmatari. Il primo dei punti richiede che il candidato rettore non abbia «procedimenti penali in corso e carichi pendenti, per non compromettere il buon nome dell’Ateneo». Dei quattro nomi presentati solo uno non rispetterebbe il patto: quello della Cifone. «È stata rinviata a giudizio per diffamazione aggravata nei miei confronti nelle funzioni del suo mandato di preside», spiega Tiberti. «Vogliamo persone pulite. La nostra richiesta è stata accettata sia dalla Inverardi che da Luongo». «È difficile che esca un nome univoco dalle urne già al primo turno», come spiega Russo Spena. «La seconda e la terza convocazione sono previste per il 3 e il 6 giugno». Ballottaggio l’11 giugno.
Michela Corridore
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