Riaperto il ponte di Roio
La strada porta dalla frazione alla stazione ferroviaria.
L’AQUILA. Un’altra parte della città si riappropria di sè stessa con la riapertura del ponte di Roio. Conosciuto come «Madonna del ponte», il ponte è parte integrante di un asse viario di collegamento tra la stazione ferroviaria dell’Aquila, le frazioni di Roio e Pianola, la strada regionale 615 che costituisce un’arteria della Mausonia. L’intervento, finanziato dalla Protezione civile per un importo di 2 milioni di euro, è stato realizzato dalla Provincia. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Massimo Cialente, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane e l’assessore provinciale alla viabilità Pio Alleva. «Il ponte era gravemente lesionato dal sisma e reso impraticabile», ha sottolineato Pezzopane «è stato necessario rifarlo daccapo.
Lo abbiamo allargato, migliorato, con la realizzazione dei marciapiedi per una migliore fruibilità. Questo è il terzo ponte che riapriamo, dopo quelli di Tornimparte e di Fossa. Ci è riconosciuto da tutti una capacità di attuazione delle opere svolta celermente pur usando le procedure ordinarie, e siamo felici di aver condotto un lavoro importante». All’inaugurazione anche presidenti delle circoscrizioni di Roio e Pianola, rispettivamente Stefano Palumbo e Gianni Salvi, il consigliere comunale Capri, il consigliere provinciale Perilli, oltre ad una delegazione della ditta che ha realizzato l’opera, la Cogea di Bazzano. Soddisfatto l’assessore Pio Alleva: «Abbiamo costruito un ponte nuovo su un ponte vecchio», ha commentato «in cui sono state inserite numerose file di micro-pali per dare rigidità alla struttura, che è stata resa totalmente sicura e antisismica».
La priorità era quella di garantire stabilità al piano stradale, senza incidere sulla valenza architettonica. Sono state inoltre previste una serie di opere volte al consolidamento delle parti murarie e al mantenimento della tipologia architettonica dell’opera. Per il momento, il ponte è percorribile solo in un senso, dall’abitato di Roio alla stazione, a causa della presenza di numerosi puntellamenti a ridosso del borgo Rivera. Gli aquilani, con la riapertura del ponte, potranno ripercorrere la strada sotto le mura di Borgo Rivera. Davanti all’antica porta non c’è più l’eco-mostro, come veniva definito lo scheletro di cemento di un palazzo abusivo, sparito nel giro di qualche giorno dopo il sisma. Altre soluzioni sono allo studio del Comune per rendere fruibile un asse viario in grado di costituire un’alternativa al tunnel della Mausonia.
Lo abbiamo allargato, migliorato, con la realizzazione dei marciapiedi per una migliore fruibilità. Questo è il terzo ponte che riapriamo, dopo quelli di Tornimparte e di Fossa. Ci è riconosciuto da tutti una capacità di attuazione delle opere svolta celermente pur usando le procedure ordinarie, e siamo felici di aver condotto un lavoro importante». All’inaugurazione anche presidenti delle circoscrizioni di Roio e Pianola, rispettivamente Stefano Palumbo e Gianni Salvi, il consigliere comunale Capri, il consigliere provinciale Perilli, oltre ad una delegazione della ditta che ha realizzato l’opera, la Cogea di Bazzano. Soddisfatto l’assessore Pio Alleva: «Abbiamo costruito un ponte nuovo su un ponte vecchio», ha commentato «in cui sono state inserite numerose file di micro-pali per dare rigidità alla struttura, che è stata resa totalmente sicura e antisismica».
La priorità era quella di garantire stabilità al piano stradale, senza incidere sulla valenza architettonica. Sono state inoltre previste una serie di opere volte al consolidamento delle parti murarie e al mantenimento della tipologia architettonica dell’opera. Per il momento, il ponte è percorribile solo in un senso, dall’abitato di Roio alla stazione, a causa della presenza di numerosi puntellamenti a ridosso del borgo Rivera. Gli aquilani, con la riapertura del ponte, potranno ripercorrere la strada sotto le mura di Borgo Rivera. Davanti all’antica porta non c’è più l’eco-mostro, come veniva definito lo scheletro di cemento di un palazzo abusivo, sparito nel giro di qualche giorno dopo il sisma. Altre soluzioni sono allo studio del Comune per rendere fruibile un asse viario in grado di costituire un’alternativa al tunnel della Mausonia.