Ricostruzione, ok del Cipe ai 2 miliardi

Lo stanziamento sarà utilizzato per accelerare il rientro nelle case degli sfollati e rilanciare l’economia nel cratere

L’AQUILA. Il Cipe, nella seduta di ieri, ha approvato la proposta di ripartizione presentata dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, per l’assegnazione di 2.245 milioni di euro destinati al finanziamento degli interventi di ricostruzione del post-terremoto dell’Abruzzo.

«Con tali risorse», si legge in una nota, «si darà un forte impulso alla gestione ordinaria delle attività di ricostruzione disposta dal decreto legge 83/2012 a seguito della chiusura dello stato di emergenza. La ripartizione consentirà in primo luogo di avviare in modo sistematico la ricostruzione del centro storico aquilano e degli altri Comuni del cratere, sia nella parte privata che pubblica. Consentirà inoltre, di proseguire l’accelerazione della ricostruzione delle periferie, di sostenere lo sviluppo innovativo dell’area e di finanziare per il 2013 le spese per il sostegno alla popolazione e alle altre esigenze correnti». «Ciò è stato possibile», prosegue il documento, «sulla base degli esiti del lavoro del Commissario delegato per la ricostruzione e di un’accurata successiva programmazione, resa possibile dal trasferimento delle responsabilità alle amministrazioni ordinarie e dall’impegno degli enti locali, affiancati dai costituendi Uffici speciali. In particolare, sono state finanziate le seguenti misure: edilizia privata per periferie e centri storici dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere (1.445 milioni pari a circa i due terzi delle risorse assegnate); edilizia pubblica per gli interventi nella città dell’Aquila e negli altri Comuni del cratere (450 milioni) identificati puntualmente dai sindaci, dal Provveditorato alle opere pubbliche e dal direttore regionale dei beni culturali (integralmente finanziata la prima annualità di 70 milioni); edilizia privata e pubblica destinata ai Comuni che non rientrano nell’area del cratere sismico (55 milioni); sostegno ai comparti industriali già presenti nell’area e alle nuove attività imprenditoriali collegate alla realizzazione delle infrastrutture innovative per le smart city (mobilità, energia, telecomunicazioni, sicurezza e centri per il comando e controllo) e turismo (100 milioni); spese obbligatorie e assistenza tecnica per sostegno alla popolazione, espropri e altre necessità correnti. L’importo complessivo per la misura è pari a 180 milioni di euro. Di questi, ottanta serviranno per coprire i costi degli espropri e la loro gestione». Quattro milioni e 400mila euro serviranno per la manutenzione delle strutture del Progetto Case con oltre 4500 abitazioni nelle 19 new town. Ci sono, sempre nell’ambito di questa somma, fondi per i Map e per i Moduli a uso scolastico provvisorio. Inoltre sono stati previsti 62 milioni per le attività di assistenza alla popolazione sfollata. Dieci i milioni di euro previsti per la gestione dell’ordine pubblico mentre dodici milioni saranno destinati alla messa in sicurezza di edifici danneggiati che non saranno oggetto di interventi di recupero. Cinque milioni e mezzo sono stati stanziati per gli affitti delle sedi comunali e per il supporto del genio civile. Inoltre nel budget ci sono sei milioni per altre spese varie.

Contemplata anche l’assistenza tecnica. «Le risorse», si legge nel documento del Cipe, «pari a quindici milioni di euro, finanziano attività necessarie al rafforzamento delle competenze e dei bandi, alla predisposizione di gare a evidenza pubblica di natura specialistica (legale, urbanistico, ingegneristico e di restauro) ad azioni per lo sviluppo delle nuove tecnologie e dei servizi legati alla smart city».

«L’obiettivo primario del finanziamento», è scritto nel documento, «è l’avvio sistematico delle opere private e pubbliche per la ricostruzione dei centri storici. Ulteriori obiettivi sono l’accelerazione della ricostruzione delle periferie, il sostegno dello sviluppo innovativo dell’area e il finanziamento per il prossimo anno delle spese per il supporto alla popolazione e per le altre spese correnti».

Nelle pieghe del documento si notano in modo specifico anche le attività produttive sulle quale si intende puntare visto che nell’Aquilano hanno una loro storia: si tratta del settore farmaceutico, aerospaziale, telecomunicazioni e avionica.

La notizia dell’arrivo di questo importante stanziamento era stato reso noto dallo stesso ministro Barca nei giorni scorsi, precisando di avere chiesto al Cipe la ripartizione di quei soldi nel senso che poi ha avuto il via libera.

Tra gli aspetti positivi del finanziamento la considerazione che, con tale disponibilità, sarà possibile pagare le imprese edili che attendono milioni di euro ormai da mesi tanto che alcune di esse sono prossime al fallimento.

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