Ricostruzione, scontro fra enti De Matteis scende in campo
Il vicepresidente del consiglio regionale chiama Fontana e Iacovone
L'AQUILA. «Il piano di ricostruzione serve, il Comune ha ingaggiato l'architetto Iacovone apposta per questo. E se non sarà Cialente a farlo incontrare con Fontana lo farò io». Nello scontro tra enti si propone come mediatore Giorgio De Matteis.
IL TAVOLO. Tra un tavolo e l'altro, il vicepresidente del consiglio regionale annuncia: «Chiamerò il coordinatore della struttura tecnica di missione, Gaetano Fontana, e Daniele Iacovone e li farò sedere insieme per avviare una collaborazione». De Matteis bacchetta di nuovo il sindaco Massimo Cialente. «Non si è preoccupato di organizzare quest'incontro da novembre, data del conferimento dell'incarico al professionista, quindi me ne occuperò io. Li chiamerò oggi stesso. E la settimana prossima spero di farli incontrare. Tra l'altro, si tratta di due professionisti che si conoscono. Allora, perché aspettare così tanto?».
I PIANI. Nel dibattito piani sì-piani no per la ricostruzione, De Matteis ribadisce concetti già espressi. «Finalmente anche il consiglio comunale ha capito che i piani di ricostruzione servono. Peccato che la nota del dicembre 2010 della struttura di missione sia stata ignorata, salvo poi registrare un cambiamento di rotta da parte del Comune, visto che nella proposta di deliberazione del consiglio comunale si riparla di questi piani nella parte relativa al deliberato. Ovvio che qui non si parla di piani di ricostruzione post-bellici, che non esistono più e sono stati aboliti con un'abrogazione che risale al 1993. Si tratta di decidere cosa fare del centro storico, delle aree dove non si ricostruisce, delle aree esterne per la rilocalizzazione. Il che comporta la necessità e l'urgenza di abbandonare la sterile polemica e affrontare tematiche quali le aree bianche, il regolamento del progetto Case, i 4500 manufatti abusivi. Da un anno a questa parte si dibatte sui piani di ricostruzione, poi si capisce che servono e nel frattempo si tralasciano i veri problemi».
LA COMMISSIONE. Dopo le elezioni amministrative, è destinata a entrare in azione anche l'attività della commissione regionale sulla ricostruzione, con l'avvio delle audizioni dell'organismo presieduto dal consigliere regionale del Pdl Emilio Iampieri. Sul calendario di questi incontri, l'esponente del Movimento per le autonomie spiega che «il Comune sarà attore principale, e i primi convocati saranno i sindaci responsabili delle aree omogenee, gli assessori e lo stesso Iacovone, oltre a Chiodi, Cicchetti e Fontana».
MARETTA NEL PDL. «La posizione assunta dal Comune dell'Aquila sulla ricostruzione del centro storico è vergognosa». Lo sostiene Carla Mannetti (Pdl). «Oramai è chiaro che dietro la ricostruzione cosiddetta rapida del centro si nascondono altri progetti e la cosa ancora più inquietante è la strana connivenza di noti esponenti del Pdl locale. I cittadini vogliono sapere la verità e soprattutto quale sarà L'Aquila del futuro. Un piano strategico è necessario, così come è necessario avere una visione di tipo urbanistico, ma soprattutto sociale ed economica. Il sindaco dovrebbe già stabilire dove saranno ricollocati tutti gli uffici, le scuole e le attività produttive, come saranno ricostruite le nostre case, quali sono gli obiettivi economici e imprenditoriali da perseguire! È lampante», aggiunge Mannetti, «che non si può usare il criterio, giustamente definito, del come viene viene, ottenere i finanziamenti prima e dopo presentare un ipotetico piano di ricostruzione. Cialente avrebbe fatto il bene della città non ritirando le sue dimissioni, che oggi dovrebbero presentare tutti quegli esponenti che si definiscono di centro destra e che stanno sostenendo questo piano scellerato ai danni della città. Tutti coloro che ricoprono un ruolo politico e istituzionale dovrebbero fare il bene dell'Aquila e degli aquilani a prescindere dalle appartenenze. Ma la realtà non è questa».
IL TAVOLO. Tra un tavolo e l'altro, il vicepresidente del consiglio regionale annuncia: «Chiamerò il coordinatore della struttura tecnica di missione, Gaetano Fontana, e Daniele Iacovone e li farò sedere insieme per avviare una collaborazione». De Matteis bacchetta di nuovo il sindaco Massimo Cialente. «Non si è preoccupato di organizzare quest'incontro da novembre, data del conferimento dell'incarico al professionista, quindi me ne occuperò io. Li chiamerò oggi stesso. E la settimana prossima spero di farli incontrare. Tra l'altro, si tratta di due professionisti che si conoscono. Allora, perché aspettare così tanto?».
I PIANI. Nel dibattito piani sì-piani no per la ricostruzione, De Matteis ribadisce concetti già espressi. «Finalmente anche il consiglio comunale ha capito che i piani di ricostruzione servono. Peccato che la nota del dicembre 2010 della struttura di missione sia stata ignorata, salvo poi registrare un cambiamento di rotta da parte del Comune, visto che nella proposta di deliberazione del consiglio comunale si riparla di questi piani nella parte relativa al deliberato. Ovvio che qui non si parla di piani di ricostruzione post-bellici, che non esistono più e sono stati aboliti con un'abrogazione che risale al 1993. Si tratta di decidere cosa fare del centro storico, delle aree dove non si ricostruisce, delle aree esterne per la rilocalizzazione. Il che comporta la necessità e l'urgenza di abbandonare la sterile polemica e affrontare tematiche quali le aree bianche, il regolamento del progetto Case, i 4500 manufatti abusivi. Da un anno a questa parte si dibatte sui piani di ricostruzione, poi si capisce che servono e nel frattempo si tralasciano i veri problemi».
LA COMMISSIONE. Dopo le elezioni amministrative, è destinata a entrare in azione anche l'attività della commissione regionale sulla ricostruzione, con l'avvio delle audizioni dell'organismo presieduto dal consigliere regionale del Pdl Emilio Iampieri. Sul calendario di questi incontri, l'esponente del Movimento per le autonomie spiega che «il Comune sarà attore principale, e i primi convocati saranno i sindaci responsabili delle aree omogenee, gli assessori e lo stesso Iacovone, oltre a Chiodi, Cicchetti e Fontana».
MARETTA NEL PDL. «La posizione assunta dal Comune dell'Aquila sulla ricostruzione del centro storico è vergognosa». Lo sostiene Carla Mannetti (Pdl). «Oramai è chiaro che dietro la ricostruzione cosiddetta rapida del centro si nascondono altri progetti e la cosa ancora più inquietante è la strana connivenza di noti esponenti del Pdl locale. I cittadini vogliono sapere la verità e soprattutto quale sarà L'Aquila del futuro. Un piano strategico è necessario, così come è necessario avere una visione di tipo urbanistico, ma soprattutto sociale ed economica. Il sindaco dovrebbe già stabilire dove saranno ricollocati tutti gli uffici, le scuole e le attività produttive, come saranno ricostruite le nostre case, quali sono gli obiettivi economici e imprenditoriali da perseguire! È lampante», aggiunge Mannetti, «che non si può usare il criterio, giustamente definito, del come viene viene, ottenere i finanziamenti prima e dopo presentare un ipotetico piano di ricostruzione. Cialente avrebbe fatto il bene della città non ritirando le sue dimissioni, che oggi dovrebbero presentare tutti quegli esponenti che si definiscono di centro destra e che stanno sostenendo questo piano scellerato ai danni della città. Tutti coloro che ricoprono un ruolo politico e istituzionale dovrebbero fare il bene dell'Aquila e degli aquilani a prescindere dalle appartenenze. Ma la realtà non è questa».
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