Riduce l’amico in fin di vita arrestato dopo il pestaggio
Calci e pugni al connazionale alla Fontana luminosa, romeno preso dalla polizia La giovane vittima operata due volte per un grave ematoma alla testa
L’AQUILA. Un romeno di 21 anni, D.E.I, è stato arrestato dalla squadra Mobile dell’Aquila per avere picchiato a sangue con calci e pugni un suo connazionale durante una rissa. L’aggredito, A.S., 19 anni, è ora in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Aquila.
All’aggressore vengono contestate le accuse di lesioni aggravate e omissione di soccorso. I fatti risalgono alla notte tra sabato e domenica. Con un gruppo di connazionali, dopo essere stati in alcuni locali del centro dell’Aquila, i due si sono ritrovati alla Fontana Luminosa, nelle vicinanze di un banco di un venditore ambulante. Per motivi al vaglio della polizia, tra i due è scoppiata una discussione sfociata in una rissa. Il 19enne è stato colpito con due pugni e un calcio al viso. L'aggressore, insieme al fratellastro, è subito fuggito.
La vittima è stata portata all’ospedale San Salvatore, dove gli sono stati diagnosticati diversi traumi e dove ha subìto due interventi chirurgici per frenare le conseguenze di un ematoma e forse ne servirà anche un terzo. Grazie alle testimonianze e alle indagini proseguite fino a tarda notte, gli agenti della squadra Mobile sono riusciti a risalire all’aggressore, da circa un anno residente in Abruzzo. Rintracciato nella sua casa il giovane operaio è stato portato in questura e interrogato fornendo delle dichiarazioni nelle quali ha comunque ammesso di essere stato lui l’aggressore ma dicendo di essere stato provocato.
Quanto accaduto è stato esposto in occasione di una conferenza stampa in questura nella quale il capo della squadra Mobile Maurilio Grasso e il sostituto commissario Piergiuseppe De Rosa hanno chiarito alcuni aspetti della vicenda ricostruita sulla scorta delle testimonianze.
Più in particolare, infatti, verso le 22 di sabato scorso l’aggressore e il suo fratellastro, sono usciti insieme a un loro connazionale per raggiungere il centro della città. Lì si sono incontrati con altri connazionali, tra i quali alcune ragazze. Dopo essere andati in qualche locale e bar senza che fossero emersi attriti, verso le tre di domenica si sono recati tutti presso il venditore ambulante di panini e bibite che staziona nei pressi della Fontana luminosa. A un certo punto è nata una lite tra i due, al termine della quale il più giovane è stato colpito con schiaffi e calci alla testa ed è stramazzato, esanime, a terra.
Subito dopo l’aggressore, insieme al fratellastro, si è dato alla fuga mentre il giovane malmenato non dava segni di ripresa. I presenti hanno chiamato l’ambulanza del 118 e contestualmente i medici del San Salvatore, capita la gravità del caso, hanno avvertito la polizia.
Nei prossimi giorni, forse oggi stesso, l’accusato, che è assistito dall’avvocato Ferdinando Paone, sarà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella in occasione della convalida del fermo di polizia giudiziaria.
Le indagini, coordinate dal pm Antonietta Picardi, hanno fatto chiarezza su tutto come hanno affermato gli stessi investigatori visto che i romeni ascoltati come testimoni sono stati collaborativi e non ci sono versioni discordanti.
Caso risolto, dunque, ma resta il fatto della poca sicurezza del centro storico aquilano per vicende caratterizzate da violenze che solo pochi anni fa erano impensabili.
Non è un caso che anche alcuni mesi fa, in seguito a dei pestaggi da parte di giovani, ci siano state delle proteste anche da parte di genitori che hanno invocato una maggiore presenza di forze dell’ordine in centro storico.
Richiesta solo in parte esaudita in quanto, data la conformazione della città, non è possibile, per le poche pattuglie in servizio, presidiare un territorio sterminato.
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