Rifondazione lascia Cialente
Via dalla maggioranza dopo le dimissioni di Lattanzi.
L’AQUILA. La maggioranza in consiglio comunale dell’Aquila non potrà contare sui voti del Partito della Rifondazione comunista, che ritira il proprio appoggio. La decisione arriva all’indomani delle dimissioni dell’assessore Antonio Lattanzi che ha consegnato le sue deleghe - Sport, Commercio e Gemellaggi - nelle mani del sindaco Massimo Cialente. Tra i motivi che hanno spinto il Prc ad imboccare questa strada c’è la necessità di far fronte a una macchina comunale che non funziona, perché «una cupola ristretta è impegnata ad occupare le poltrone», ma anche la necessità di prendere le distanze da «un sindaco ossequioso sull’operato della Protezione civile», come ha spiegato Marco Fars, segretario regionale del partito. «Con profondo dolore ho riconsegnato nelle mani del sindaco le deleghe», ha spiegato Lattanzi, intervenuto insieme al consigliere comunale Enrico Perilli. «Una scelta che è dettata dal senso di responsabilità nei confronti della macchina comunale».
Le dimissioni arrivano in un momento delicato per la macchina amministrativa del Comune. «Abbiamo assistito alla nomina dei vari Consigli di amministrazione delle municipalizzate», ha detto l’assessore dimissionario facendo eco alla lettera inviata al sindaco per riconsegnare le deleghe «senza che queste scelte fossero condivise, per non parlare poi della vicenda Tancredi. Avevo chiesto poi di soprassedere alla ristrutturazione dell’ente comunale varata a fine agosto, in quanto ritenevo che meritasse il “plenum” della giunta, e invece si è andati avanti producendo malumori, confusione, ritorni al passato e promozioni discutibili». L’uscita di Rifondazione dalla maggioranza, secondo i suoi rappresentanti locali, è soprattutto dettata dall’impossibilità di condividere scelte importanti prima e dopo il sisma. «In questo contesto», ha sottolineato Lattanzi «l’episodio dei trasferimenti senza preavviso di impiegati provenienti dai miei uffici da parte del direttore generale Massimiliano Cordeschi sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
Perplessità sono state avanzate anche sulla gestione del post-sisma. «Alla giunta di salute pubblica», ha detto Fars «preferiamo una giunta dei comitati di cittadini. Il sindaco così riconsegna le chiavi della città a quei personaggi che già in passato avevano dato prova di cattiva amministrazione». Dal Prc arrivano anche segnalazioni sulle graduatorie degli alloggi: «Non è affatto normale», ha concluso Fabio Pelini «che la graduatoria di assegnazione pubblicata non contenga i punteggi. Non è indice di trasparenza, specie se si parla di “algoritmo gioiello” e poi figurano nell’elenco errori come codici fiscali ripetuti».
Le dimissioni arrivano in un momento delicato per la macchina amministrativa del Comune. «Abbiamo assistito alla nomina dei vari Consigli di amministrazione delle municipalizzate», ha detto l’assessore dimissionario facendo eco alla lettera inviata al sindaco per riconsegnare le deleghe «senza che queste scelte fossero condivise, per non parlare poi della vicenda Tancredi. Avevo chiesto poi di soprassedere alla ristrutturazione dell’ente comunale varata a fine agosto, in quanto ritenevo che meritasse il “plenum” della giunta, e invece si è andati avanti producendo malumori, confusione, ritorni al passato e promozioni discutibili». L’uscita di Rifondazione dalla maggioranza, secondo i suoi rappresentanti locali, è soprattutto dettata dall’impossibilità di condividere scelte importanti prima e dopo il sisma. «In questo contesto», ha sottolineato Lattanzi «l’episodio dei trasferimenti senza preavviso di impiegati provenienti dai miei uffici da parte del direttore generale Massimiliano Cordeschi sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
Perplessità sono state avanzate anche sulla gestione del post-sisma. «Alla giunta di salute pubblica», ha detto Fars «preferiamo una giunta dei comitati di cittadini. Il sindaco così riconsegna le chiavi della città a quei personaggi che già in passato avevano dato prova di cattiva amministrazione». Dal Prc arrivano anche segnalazioni sulle graduatorie degli alloggi: «Non è affatto normale», ha concluso Fabio Pelini «che la graduatoria di assegnazione pubblicata non contenga i punteggi. Non è indice di trasparenza, specie se si parla di “algoritmo gioiello” e poi figurano nell’elenco errori come codici fiscali ripetuti».