Rimpasto in giunta all'Aquila, Cialente: "L’assessorato resta nelle mani dell’Idv"
Il sindaco al lavoro per ritrovare l’intesa: decisione a Di Nicola e Durante. E sui ritardi per l’assestamento del Bilancio lancia accuse all’uscente De Santis
L’AQUILA. Idv? “I haven’t problems”. La mette inizialmente sullo scherzo il sindaco Massimo Cialente. Ma la questione Idv una decina di giorni fa ha rischiato di mandare in frantumi la maggioranza. Adesso si sta lavorando per ricucire questo strappo.
Dopo la cacciata dell’ex assessore al Bilancio Lelio De Santis (che in una conferenza stampa tenuta con i due consiglieri dell’Italia dei valori, il capogruppo Giuliano Di Nicola e Adriano Durante, aveva evidenziato le «inefficienze della macchina organizzativa comunale» ed esortato una riorganizzazione degli uffici e una redistribuzione degli incarichi dei dirigenti e delle deleghe degli assessori), ora si lavora per ritrovare il giusto equilibrio in giunta.
I due consiglieri Idv hanno da subito espresso l’intenzione di restare leali all’amministrazione, e adesso Cialente, che dice di fidarsi di loro, è in attesa: «La decisione spetta a loro».
I due consiglieri, con i quali Cialente si è già visto in una riunione di maggioranza venerdì scorso, dovrebbero fornire infatti il nome del nuovo assessore entro i primissimi giorni di dicembre.
Non c’è dubbio che la delega al Bilancio, temporaneamente passata al vicesindaco Nicola Trifuoggi, resterà all’Idv che, per Cialente, «ha tutta la dignità di mantenere un assessorato così importante».
Venerdì 20 novembre si terrà una nuova riunione di maggioranza in cui si discuterà ancora una volta della tenuta della giunta, sulla quale però il sindaco mostra assoluta tranquillità; poi il 26 si dovrà votare l’assestamento di bilancio («che è in grave ritardo, per responsabilità di De Santis», sottolinea il sindaco Massimo Cialente).
E rimarca: «Se a criticare o a far notare le difficoltà del Comune siano dei consiglieri lo posso capire, ma che lo faccia un assessore no».
Il grande problema del Comune dell’Aquila è quello su cui Cialente si batte da tre anni, dalla fine della prima fase dell’emergenza terremoto: la carenza di personale negli uffici.
«Vorrei dire alla sottosegretaria Paola De Micheli (che ha la delega alla ricostruzione del cratere sismico, ndr), con la quale ho avuto uno scontro in proposito alcuni giorni fa, che il mio Comune è quello che ha meno personale in tutta Italia, e si tratta di una città terremotata i cui assessori, oltre all’ordinarietà, devono gestire anche l’area sisma, che è immensa».
«Tutto questo», prosegue Cialente, «andando avanti con 580 persone soltanto tra dipendenti a tempo indeterminato e precari».
E lancia un ulteriore allarme. «Abbiamo tanti lavori pubblici in corso che non riusciamo a portare avanti perché abbiamo soltanto 10 Rup, ovvero Responsabili unici di procedimento», conclude il sindaco Cialente, «che possono valutare e firmare i progetti. Ecco perché i soldi restano nei cassetti».
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