Risse e aggressioni in centro Appello del sindaco al prefetto 

Il primo cittadino ha chiesto la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica «La violenza è diventato un fenomeno fin troppo abituale, servono misure per frenare l’escalation» 

SULMONA. Sono cinque gli episodi di violenza registrati, nell’arco di un mese, nel centro storico di Sulmona: risse, aggressioni e botte per futili motivi. Un fenomeno che «sta diventando fin troppo abituale», per usare le parole del sindaco Gianfranco Di Piero che ieri ha scritto al prefetto Giancarlo Di Vincenzo per chiedere la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, o comunque per studiare misure adeguate volte a frenare l’escalation di violenza che preoccupa e non poco. Il primo episodio risale al 17 giugno scorso quando in sei erano venuti alle mani in largo Faraglia, alle 3.30, per una consumazione non pagata. La segnalazione alle forze dell’ordine era partita da una 50enne che si era recata in ospedale con altri tre, a causa delle ferite riportate in diverse parti del corpo, guaribili in dieci giorni. Le indagini della polizia hanno portato nei giorni scorsi alla denuncia dei sei per il reato di rissa in concorso.
L’8 luglio in via Margherita, traversa di piazza Garibaldi, un gruppo di giovanissimi stranieri si era affrontato a colpi di pietre e sampietrini. Una rissa violenta, come avevano spiegato i residenti del quartiere che si erano rivolti alle forze dell’ordine chiedendo più controlli ma anche l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Nessuno dei giovani è rimasto ferito, ma lo spavento era stato enorme per gli abitanti della zona.
Si arriva quindi al 12 luglio quando un barista di 24 anni, residente a Raiano, era stato pestato dal 30enne M.D.R, individuato e denunciato dai carabinieri della Compagnia di Sulmona, al termine delle prime indagini. Il giovane era uscito dal locale per sistemare i mastelli della differenziata, quando era stato aggredito con un forte pugno in pieno volto dal cliente, che aveva alzato il gomito. Per il barista si era reso necessario il ricorso alle cure ospedaliere e, a distanza di alcuni giorni, le conseguenze del pestaggio sono ancora evidenti. Un altro episodio risale al 17 luglio quando quattro uomini, tutti stranieri, si erano azzuffati in un bar, nell’area dell’Annunziata. La lite era stata sedata dalla pattuglia dei carabinieri che passava in centro storico per un normale servizio di controllo del territorio.
In quell’occasione un 40enne, picchiato con schiaffi e pugni, era finito al pronto soccorso dell’ospedale cittadino.
C’è poi il grave episodio accaduto lo scorso 19 luglio a Castelvecchio Subequo dove un 27enne è stato accoltellato al torace, nella piazza del paese. Il giovane è riuscito a cavarsela con una prognosi di venti giorni, ma il fatto, avvenuto a pochi chilometri di distanza da Sulmona, ha rilanciato l’allarme sicurezza. Da qui la richiesta del sindaco Di Piero al prefetto, «affinché il problema possa essere affrontato riunendo intorno a un tavolo amministratori e forze dell’ordine».
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