Roma riabilita Ovidio: revocato l'esilio disposto da Augusto
L'assemblea capitolina ha approvato all'unanimità la mozione con cui il consiglio comunale di Sulmona chiedeva l'annullamento della "relegatio" per il poeta delle Metamorfosi
SULMONA. Roma "riabilita" la figura di Ovidio nel bimillenario della sua morte. A oltre duemila anni dal provvedimento con cui l'Imperatore Augusto lo bandì da Roma, l'assemblea capitolina ha approvato all'unanimità la mozione, proposta dal M5s, per «riparare al grave torto subito» dal poeta autore delle Metamorfosi con l'obiettivo di revocarne la «relegatio» (cioè l'esilio) da Roma. Il documento è stato approvato dall'aula che, recita la mozione, rappresenta «idealmente la continuità storica del Senato e del Popolo di Roma» e pertanto si ritiene essere titolata ad esprimersi. La mozione, certamente sui generis, ha una storia che viene raccontata nel testo: «Sulmona, per rendere giustizia al suo figlio più illustre si è fatta promotrice di due processi. In entrambi i giudizi Ovidio è stato assolto dai capi di imputazione a lui contestati. L'ultima sentenza di assoluzione è stata recepita all'unanimità dal consiglio comunale di Sulmona che nel 2012 l'ha trasmessa all'assemblea capitolina di Roma affinché venisse recepita e ne fosse data attuazione».