Romano: «Profondo rosso per Asm e Ctgs» 

Il consigliere di minoranza va all’attacco dopo l’approvazione del bilancio consolidato in aula

L’AQUILA. «Sono in profondo rosso i conti delle società partecipate Asm e Ctgs e questo fatto dovrebbe generare una grande preoccupazione, sia per la tenuta aziendale sia per l’erogazione dei servizi che rischiano di avere gravi conseguenze sui cittadini».
Paolo Romano all’attacco sulla gestione delle società partecipate del Comune. «Il bilancio consolidato, che la maggioranza si è approvato da sola, ha dipinto una situazione incredibile. Asm e Ctgs, infatti, presentano solo apparentemente utili di bilancio, ma nascondono enormi passività. Il Ctgs presenterebbe un utile di 14.500 euro a fronte di ammortamenti da pagare nel 2024 pari a 408mila euro. Peggio va all’Asm che, con un utile di 187mila euro, nel 2024 dovrà far fronte a un debito di ben 764mila euro. Questo è quello che emerge dalle carte del bilancio consolidato e dai report semestrali dell’azienda, ma per quanto riguarda Asm, non sono state fornite all’opposizione le relazioni del revisore dei conti, del collegio sindacale e la nota integrativa di bilancio sottoscritta dall’amministratore: un fatto inaudito. Cosa nascondono? L’Asm continua a presentare enormi problemi di liquidità con esposizione verso il pagamento dei fornitori. Già si sono utilizzati gli aiuti forniti dalla Regione Abruzzo e dal Consiglio comunale per chiudere il bilancio 2023 e solo con la sospensione delle quote di ammortamento. Per il 2024 la musica cambia». Quindi le altre criticità. «La guerra con Sulmona e il Cogesa ci costa quasi 1 milione di euro l’anno in più rispetto a prima, senza parlare dei danni e delle difficoltà legate alla piattaforma dovute all’incendio di ottobre 2023. Paghiamo risorse ingenti per il personale interinale senza dar loro una possibilità di lavoro duratura e permanente in pianta organica e con un concorso aperto e fermo al 2022 su cui nessuno parla più né si scandalizza. I ritardi della giunta comunale nell’acquisto dei mezzi promessi a seguito dell’incendio si ripercuotono sul costo del noleggio mezzi, aumentato nel 2023 e ancora nel 2024. A questo vanno aggiunti i salti mortali che l’azienda ha dovuto sostenere per la pavimentazione del centro storico e gli eventi estivi che hanno portato a un aggravio di costi. Il Ctgs riconferma le criticità che coinvolgono il management a cui da tempo chiediamo le dimissioni. I dati più gravi emergono dalla Relazione del revisore dei conti che certifica come il risultato 2023 ha confermato «la necessità di rivedere le politiche dei prezzi e del personale e comunque di aprire a nuove attività di business che possano garantire flussi aggiuntivi rispetto a quelli caratteristici sempre più influenzati dagli effetti del cambiamento climatico e dalla mitigazione degli effetti avversi. La necessità di una revisione del business model e un aggiornamento della mission aziendale sono fattori imprescindibili con cui si dovrà confrontare la nuova governance, il socio e i vari enti pubblici coinvolti nella gestione dello sport e del turismo».
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