Sagra della polenta a Pettorano, trionfo della cucina povera
PETTORANO SUL GIZIO. Da oggi pomeriggio i maestri polentari di Pettorano inizieranno a cucinare la polenta rognosa per la sagra che si terrà domani dalle 12 in piazza Umberto I. Più di tre quintali...
PETTORANO SUL GIZIO. Da oggi pomeriggio i maestri polentari di Pettorano inizieranno a cucinare la polenta rognosa per la sagra che si terrà domani dalle 12 in piazza Umberto I. Più di tre quintali di granturco coltivato dai contadini del paese serviranno a confezionare fino a duemila porzioni. Polenta e salsiccia sarà il piatto principale (8 euro a porzione), accompagnato da due piatti tipici da 6 euro l’uno, gnocchi e mugnoli (verdura tipica di Pettorano) e fagioli, mugnoli e salsicce. I piatti tipici della tradizione contadina e della cucina povera dei carbonai del borgo bagnato dal Gizio sono ormai diventati sapori per gran gourmet che richiamano ogni anno circa quattromila persone.
Quest’anno, nonostante le buone previsioni meteo, gli organizzatori hanno comunque montato in piazza una tensostruttura da 600 posti a sedere. Un tendone coperto poco distante ospiterà la cucina, con i grossi “caldai” in rame da 15 litri in cui si cucinerà la polenta col “cattagno”, il lungo bastone in legno usato per girarla e il filo di refe (un cotone molto resistente) per tagliarla. Condiranno il tutto un quintale di mugnoli, 30 chili di pecorino, 2mila pezzi di salsicce, 150 chili di carne macinata, olio di Pettorano e vino Montepulciano di Orsogna. L’evento, giunto alla sua 51° edizione, è organizzato dalla Pro-loco, presieduta da Augusto De Panfilis. «Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere il paese attraverso il piatto della sua tradizione contadina e attirare turisti», ha spiegato il presidente, «vista la crisi, anche quest’anno, dopo tre anni consecutivi, abbiamo deciso di lasciare invariati i prezzi». La Pro-loco ha anche già inviato richiesta all’Unione nazionale delle Pro-loco d’Italia per il riconoscimento di sagra tipica di qualità. «Quello a cui teniamo soprattutto è che i prodotti utilizzati sono quasi tutti del paese», ha aggiunto Nunzio Schiappa dell’associazione, «saremo in 80 volontari a rendere possibile l’evento». La spesa affrontata dalla Pro-loco si aggira sui 20mila euro.
Federica Pantano
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