Sale il consumo di alcol e droga Impennata tra i giovanissimi 

Oltre 18mila le prestazioni erogate nei primi nove mesi dell’anno dall’équipe che opera al Serd In 250 si sono rivolti allo sportello attivato nelle scuole, vertice con i sindaci di Sulmona e Pratola

SULMONA. Sono in aumento i casi trattati dal Serd dell’area peligno-sangrina. Da gennaio a settembre sono state 18mila le prestazioni totali effettuate dall’equipe sanitaria sulmonese, a fronte delle 20mila registrate nel 2023. La tendenza, secondo gli operatori, è che si arriverà al 31 dicembre a superare di gran lunga i numeri dello scorso anno. Il punto è stato fatto l’altro giorno nel corso di un vertice che si è tenuto nella sede del viale della Stazione tra l’equipe del servizio Asl, i sindaci di Sulmona e Pratola Peligna, Gianfranco Di Piero e Antonella Di Nino e il comandante della polizia locale sulmonese Domenico Giannetta. Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, sono state 18.100 le prestazioni effettuate dal servizio delle dipendenze. Nello specifico, stando ai dati ufficiali, sono state 600 le terapie erogate in ambulatori e 23 i pazienti presi in carico nelle strutture residenziali. In 250 si sono rivolti allo sportello che il servizio ha attivato nelle scuole superiori di Sulmona, Pratola Peligna e Roccaraso. Il Serd, da gennaio a settembre 2024, ha accolto nella sua sede anche 37 pazienti che devono espiare la pena con la messa alla prova. Sono stati inoltre somministrati 973 test per le sostanze stupefacenti mentre sono state 218 le attività medico, psicologiche e sociali che si sono tenute all’interno del carcere di Sulmona dove il servizio da tempo ha acceso i suoi riflettori. Si tratta di dati parziali ma già indicativi di un’impennata di casi secondo gli operatori del servizio, i quali spiegano che si è abbassata l’età del primo contatto con alcol e droga. Si comincia dalla scuola media. «L’incremento dei nuovi iscritti induce a pensare che il fenomeno delle dipendenze, dopo gli anni di emergenza pandemica, ha subito un’ impennata, confermata anche a livello nazionale», spiegano dal Serd. Tuttavia c’è il rovescio della medaglia dovuto anche al più incisivo intervento di sensibilizzazione e presenza sul territorio. «Non si può negare che l’opera di prevenzione abbia scalfito la barriera spesso rappresentata dal pregiudizio sociale, rendendo più facile rivolgersi agli ambulatori con la richiesta d’aiuto», riprendono gli specialisti del servizio ritenendo che i comportamenti di abuso e dipendenza possono riguardare tutti: conoscenti, familiari, colleghi di lavoro. Non emerge più quella dipendenza di nicchia. Per questo è importante saper volgere lo sguardo per sovvertire un retaggio culturale che identifica ancora la richiesta d’aiuto come un atto di debolezza», sottolineano gli operatori. «La riunione è servita per avere il quadro della situazione e pianificare ulteriori misure, soprattutto volte al controllo dell’abuso di alcol e droghe tra i giovanissimi», ha commentato Di Piero. (a.d.a.)
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