la storia
Salvò una famiglia nel canale e fu “premiato” dal ministro
AVEZZANO. La storia di Adoiou Abderrahim continua a dividere. Si potrebbe raccontare in un romanzo visti i colpi di scena e le contraddizioni. Ma ogni storia che si rispetti ha una svolta e in...
AVEZZANO. La storia di Adoiou Abderrahim continua a dividere. Si potrebbe raccontare in un romanzo visti i colpi di scena e le contraddizioni. Ma ogni storia che si rispetti ha una svolta e in questo caso c'è stata la notte tra sabato 13 e domenica 14 ottobre.
Con grande altruismo e coraggio, il marocchino si è gettato in un canale del Fucino per salvare un bambino di cinque anni e la sua famiglia. I tre originari di San Benedetto dei Marsi erano precipitati con l'auto nell’acqua e stavano sprofondando nel fango. Dopo quel gesto, lo straniero ha fatto perdere le sue tracce per un paio di giorni.
Sulla vicenda, il giorno successivo, sono intervenuti il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e quello della Provincia, Antonio Del Corvo. Entrambi hanno avuto parole di apprezzamento per il comportamento ammirevole dello straniero, dicendosi disponibili a trovare il modo per concedergli un permesso di soggiorno. La svolta c'è stata cinque giorni dopo quando il marocchino, con dei precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti (era stato condannato a 4 anni), ha deciso di uscire allo scoperto anche per l’interesse mediatico suscitato dal caso e dopo l'appello di Romina Ricci, la donna salvata. L’immigrato si è rivolto a un legale e ha accettato di essere intervistato dai media.
Questa scelta lo ha però tradito perché dopo la partecipazione a una trasmissione televisiva della Rai, la polizia lo ha fermato mentre era in un albergo di Roma. Nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione dalla questura. Il colpo di scena è arrivato quando il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, gli ha concesso un permesso di soggiorno della durata di sei mesi per motivi umanitari.
Pietro Guida
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