Salva famiglia nel canale, l’eroe rischia l’espulsione
"Fatemi lavorare in Italia", ma per la legge resta un clandestino mentre i cittadini lo fermano in strada e lo ringraziano. I presidenti di Regione e Provincia impegnati ad aiutarlo ad avere un permesso
AVEZZANO. Stringe mani e raccoglie applausi. C’è il carabiniere che gli dà una pacca sulla spalla. La casalinga commossa che si congratula. L’avvocato che lo vuole conoscere. Anche due giudici si fermano e lo osservano con un pizzico di ammirazione. Sono le 10 e in via Corradini, di fronte al tribunale di Avezzano, c’è Adoiou Abderrahim.
Per lui è un gran giorno. Rincorso dai media di tutta Italia, l’eroe del Fucino racconta più e più volte la storia del salvataggio. Di come è riuscito in pochi minuti a strappare alla morte tre persone di una stessa famiglia precipitate con l’auto in un canale del Fucino. Uscito allo scoperto dopo un paio di giorni di anonimato, il 48enne condannato per spaccio di droga e diventato clandestino (è stato raggiunto da un decreto di espulsione) rischia di essere mandato via dall’Italia. Per questo Abderrahim lancia un appello. «Aiutatemi a trovare un’occupazione» afferma l’uomo «finora mi sono sempre arrangiato in lavori nei campi, spesso a raccogliere finocchi. Mi trovo da venti anni in Italia e voglio vivere regolarmente e onestamente. Non mi cacciate. Vivo ad Avezzano e qui intendo rimanere. Spero quindi di avere quanto prima un nuovo permesso di soggiorno».
L’avvocato dell’uomo, Verdecchia, presenterà una specifica richiesta alla questura dell’Aquila. Aspetterà una relazione dei carabinieri sull’incidente avvenuto sabato notte lungo la Provinciale 20.
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