San Benedetto, nuovo scontro sull’impianto a biomasse
SAN BENEDETTO DEI MARSI. Impianto a biomasse, i residenti innescano una polemica sulla realizzazione dell’impianto, chiedendo certezze sull’impatto ambientale che avrà sul territorio. Il sindaco...
SAN BENEDETTO DEI MARSI. Impianto a biomasse, i residenti innescano una polemica sulla realizzazione dell’impianto, chiedendo certezze sull’impatto ambientale che avrà sul territorio.
Il sindaco Quirino D’Orazio rassicura: «Non è un inceneritore, è stata la precedente amministrazione che non ha informato i cittadini sulla bontà e salubrità dell’impianto».
«La procedura per l’installazione a San Benedetto dei Marsi di un impianto privato a gassificazione di biomasse di origine biologica da 990 Kw», commenta il primo cittadino, «è stata presentata in Comune il 21 maggio 2012, mentre era in carica la precedente amministrazione, che ha iniziato l’iter burocratico e autorizzativo. Il 13 settembre e il 4 dicembre dello stesso anno si sono tenute anche due conferenze di servizi da cui risulta la regolarità dell’impianto. Tutte le autorizzazioni necessarie alla costruzione risultano essere favorevoli come prescritto dalla legge e l’ex sindaco Paolo Di Cesare non ha rilasciato parere contrario e tanto meno sollevato dubbi sulla bontà e salubrità dell’impianto, come si legge nei verbali».
Ma i residenti del paese vogliono vederci chiaro. Tanto che nel gruppo facebook che porta il nome del paese, hanno lasciato centinaia di post in cui chiedono al Comune di ripensarci e di non permettere che l’impianto venga costruito nel loro territorio. Anche alla luce del fatto che un impianto “gemello” sta per nascere a due passi, sul territorio di Cerchio. «La precedente amministrazione», continua il sindaco, «non ha informato e coinvolto i cittadini, le parti sociali e i portatori di interessi alla realizzazione del progetto, durante l’iter autorizzativo, come previsto dalla legge. All’ingresso della nuova amministrazione, l’iter procedurale risultava concluso già al 99%, mancava solo il parere della Provincia, arrivato, favorevole, a soli nove giorni dal nostro insediamento». E così, se da un lato ci sono i pareri favorevoli di Arta, Asl, Provincia, progettista dell’impianto e rappresentante della Pfrp srl, la società napoletana proprietaria della centrale, dall’altro ci sono i residenti che non credono che le sole fonti vegetali locali, saranno sufficienti ad alimentare l’impianto. «Pur sicuri della correttezza della procedura precedentemente iniziata», conclude D’Orazio, «recepiamo le istanze dei cittadini e in virtù della massima trasparenza amministrativa, abbiamo deciso di richiedere un ultimo parere al Comitato di valutazione di impatto ambientale della Regione. Così da eliminare ogni dubbio sulla sicurezza dell’impianto, che si ricorda, non può essere paragonato a un inceneritore, poiché qualificato come impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili vegetali e oggetto di incentivi da parte del Gse, come quelli fotovoltaici, eolici e idroelettrici».
Magda Tirabassi
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