San Francesco, ecco gli esiti delle verifiche
Pronte le regole per le casette di legno: resteranno in piedi per soli tre anni.
L’AQUILA. Prosegue senza sosta l’attività di verifica dei danni provocati dal terremoto. Oggi pubblichiamo l’elenco degli esiti dei sopralluoghi effettuati nel quartiere di San Francesco dalle squadre di tecnici incaricati dalla Protezione civile (Dicomac-funzione 1). L’ufficializzazione dell’esito di agibilità è effettuata dall’amministrazione comunale, attraverso il sito internet e l’albo pretorio. Intanto, sempre sul sito dell’ente, sono state pubblicate le “regole” a cui attenersi per la costruzione delle casette di legno.
Strutture che stanno spuntando ovunque come funghi e che, secondo quanto deliberato dal consiglio comunale, dovranno essere rimosse entro 36 mesi. I proprietari dovranno smontarle non appena avranno completato i lavori per riottenere l’agibilità delle case danneggiate dal sisma. Una regola che vale per tutte queste strutture, ad accezione di quelle realizzate su aree edificabili o agricole (in questo caso occorre un lotto di 10 mila metri). Una strada, quella percorsa dal Comune, che ha suscitato qualche polemica. C’è chi, infatti, sostiene che sarà difficile - alla scadenza del termine previsto - dire no a una possibile sanatoria. Cosa sulla quale sono in molti a scommettere, a cominciare proprio da chi sta investendo i suoi risparmi su queste casette “fai da te”, la cui costruzione è però vietata a chi ha l’abitazione agibile.
Intanto, tornando alle verifiche sugli edifici danneggiati dal terremoto, l’esito si considera definitivo e non è prevista la ripetizione del sopralluogo. Qualora il proprietario o il fruitore dell’immobile ravvisasse l’opportunità di integrare i dati riportati nelle pubblicazioni degli esiti, potrà compilare dei moduli in distribuzione al Com di competenza che provvederà ad accorpare le segnalazioni ricevute. Chi ritiene necessario un nuovo sopralluogo, potrà incaricare a proprie spese un tecnico abilitato il quale redigerà un rapporto (con tanto di foto) attraverso il quale spiegare le ragioni della richiesta. L’istanza di ripetizione della verifica potrà essere formulata solo dopo l’ufficializzazione dell’esito, da parte del Comune, e la decisione spetterà alla Dicomac.
Strutture che stanno spuntando ovunque come funghi e che, secondo quanto deliberato dal consiglio comunale, dovranno essere rimosse entro 36 mesi. I proprietari dovranno smontarle non appena avranno completato i lavori per riottenere l’agibilità delle case danneggiate dal sisma. Una regola che vale per tutte queste strutture, ad accezione di quelle realizzate su aree edificabili o agricole (in questo caso occorre un lotto di 10 mila metri). Una strada, quella percorsa dal Comune, che ha suscitato qualche polemica. C’è chi, infatti, sostiene che sarà difficile - alla scadenza del termine previsto - dire no a una possibile sanatoria. Cosa sulla quale sono in molti a scommettere, a cominciare proprio da chi sta investendo i suoi risparmi su queste casette “fai da te”, la cui costruzione è però vietata a chi ha l’abitazione agibile.
Intanto, tornando alle verifiche sugli edifici danneggiati dal terremoto, l’esito si considera definitivo e non è prevista la ripetizione del sopralluogo. Qualora il proprietario o il fruitore dell’immobile ravvisasse l’opportunità di integrare i dati riportati nelle pubblicazioni degli esiti, potrà compilare dei moduli in distribuzione al Com di competenza che provvederà ad accorpare le segnalazioni ricevute. Chi ritiene necessario un nuovo sopralluogo, potrà incaricare a proprie spese un tecnico abilitato il quale redigerà un rapporto (con tanto di foto) attraverso il quale spiegare le ragioni della richiesta. L’istanza di ripetizione della verifica potrà essere formulata solo dopo l’ufficializzazione dell’esito, da parte del Comune, e la decisione spetterà alla Dicomac.