Ospedale, ancora sospeso il servizio di elettroencefalogramma per il tecnico andato in pensione.

Sangue, rientra l’allarme

Il guasto al sistema informatico è durato 12 giorni.

AVEZZANO. Torna alla normalità, dopo un blackout di quasi due settimane, il sistema informatico del centro trasfusionale Avezzano-Sulmona. Un guasto che, secondo la Asl, non ha creato disagi all’attività chirurgica. Ma i disservizi nella sanità non finiscono: ora il problema è l’interruzione del servizio di elettroencefalogramma dal 31 dicembre perché il tecnico è in pensione.

Negli ultimi giorni l’allarme ha riguardato un guasto al centro trasfusionale. Una situazione talmente preoccupante che aveva portato il primario del reparto, Benedetto Del Gusto, a chiedere ai medici di interrompere subito l’attività chirurgica programmata di ospedali e cliniche private su tutto il territorio. Dopo 12 giorni di black out del sistema informatico infatti, il responsabile del servizio si è reso conto che, se fosse stato utilizzato il sangue per gli interventi di routine e programmati, in tre giorni sarebbero finite le scorte. Ha inviato così una comunicazione a tutti i chirurghi del territorio, invitandoli a utilizzare le scorte solo per le urgenze.

La direzione sanitaria della Asl ha reso noto ora che dall’8 gennaio, quando è avvenuto il guasto, fino al 21 gennaio, quando il problema è stato parzialmente risolto, sono stati portati a termine, nei tre ospedali della Marsica, 250 interventi chirurgici.
«Tutti gli interventi programmati», hanno precisato dalla Asl, «sono stati effettuati comunque grazie anche all’impegno degli operatori del centro trasfusionale». Nei giorni scorsi, infatti, la catalogazione delle fasi di emovigilanza prevista dalla legge è stata svolta con carta e penna, come avveniva trent’anni fa. Per quanto riguarda l’apparato informatico, la direzione della Asl ha chiarito che il macchinario «serve a garantire la sicurezza e la tracciabilità del sangue fornito agli ospedali marsicani», e di conseguenza il suo malfunzionamento «non ha avuto alcuna significativa ripercussione sull’attività chirurgica».

Il problema tecnico, secondo la Asl, «si è rivelato molto serio e il personale ha lavorato sodo per rimettere in funzione le macchine».
Non sembra però avviarsi verso la soluzione un altro disservizio che riguarda l’elettroencefalogramma. Il tecnico che si occupa del funzionamento del macchinario, infatti, è andato in pensione il 31 dicembre e da allora l’ospedale non può avvalersi dell’importante esame diagnostico visto che non è stata prevista l’assunzione di un nuovo addetto.
Il disservizio è venuto alla luce dopo che una bimba di tre anni residente a Raiano, dopo un malore, è stata portata in ospedale e non ha potuto eseguire l’esame. I genitori hanno deciso così di presentare un esposto.