Santa Maria, occupato il Comune

I dipendenti: «La clinica va riaperta con i 29 posti letto convenzionati»

AVEZZANO. Occupano il municipio di Avezzano per chiedere la riapertura della clinica fallita. I lavoratori della casa di cura Santa Maria, dopo mesi di silenzio e di cassa integrazione, ieri sono tornati a protestare. Chiedono che i posti letto assegnati dalla convenzione in vigore con la Asl fino al 31 dicembre vengano riaccreditati e il reparto di maternità riaperto.

L'OCCUPAZIONE. Il blitz è avvenuto ieri mattina intorno alle 11 ed è stato messo in atto da una quarantina di dipendenti della struttura che faceva riferimento al gruppo Villa Pini. Sono entrati nella sala consigliare attendendo l'arrivo del sindaco Antonio Floris.  Al primo cittadino, i dipendenti hanno affermato che non lasceranno il presidio finché non avranno risposte certe, dal momento che il Consiglio comunale nei mesi scorsi si era impegnato a sostenere la vertenza. La protesta, nella tarda mattinata, si è spostata nella sala riunioni del Comune dove i manifestanti minacciano di restare barricati per giorni. 

LA VERTENZA. Dopo la sospensione degli accreditamenti a causa del mancato pagamento degli stipendi, i dipendenti sono finiti in cassa integrazione. Con i decreti ingiuntivi c'è stato il pagamento di alcune quote di stipendio. Secondo i lavoratori, con il provvedimento di pagamento si doveva far ripartire l'originario accreditamento dei posti letto, e quindi l'esercizio provvisorio immediato che avrebbe permesso la riapertura della clinica. Ma ciò non è avvenuto. 

LE RICHIESTE. I dipendenti vogliono che gli accreditamenti dei 29 posti letto rimasti vengano restituiti alla clinica. Non sono neanche disposti a cedere il punto nascita perché «la convenzione con la Asl è valido fino al 31 dicembre ed è stata stipulata prima dell'entrata in vigore del Piano di riordino ospedaliero predisposto dal sub commissario Giovanna Baraldi.

Allo stato attuale», hanno evidenziato i lavoratori «il curatore fallimentare del gruppo Villa Pini, Giuseppina Ivone, ci ha detto che non riesce ad avere un incontro con la Regione sulla certezza della concessione delle convenzioni sospese e sul relativo budget. Il tutto per procedere al fallimento con conseguente possibilità di acquisto o di affitto della clinica». 

Il sindaco Floris che si è impegnato a chiedere un incontro con la Regione per chiarire tali questioni. Intanto, nella situazione attuale, non ci sono aspettative per il futuro per i lavoratori. Sembra infatti in fase di stallo anche l'iniziativa spontanea dei dipendenti che avevano costituito una cooperativa per la gestione in comune dell'attività sanitaria.

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