Sante Marie rievoca Josè Borges, da brigante a eroe / FOTOGALLERY
Rinnovata come da tradizione la rappresentazione sulle gesta del generale spagnolo
SANTE MARIE. Da Brigante a eroe. La figura di Josè Borges, grazie a un lungo revisionismo storico, ha ormai acquisito uno spessore diverso rispetto a come era descritta diversi anni fa. Dopo 17 anni consecutivi, si è rinnovata come da tradizione la rievocativa cerimonia in ricordo del generale Catalano catturato nel 1861 nei pressi di Cascina Mastroddi a Sante Marie per poi essere fucilato a Tagliacozzo dalle guardie nazionali.
Quel cippo e quella lapide davanti alla vecchie strutture dove avvenne l'agguato, anche quest'anno è stato lo scenario di una rappresentazione che arriva da lontano, dopo un percorso storico e di ricerca che ha aperto nuovi scenari sul ruolo di Borges. Il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, assessore regionale, ha come ogni anno partecipato alla cerimonia di deposizione della corona di alloro ricordando come è cambiata nel tempo la percezione di questa figura oggi riconosciuta universalmente con accezione positiva. Borges tornò nelle Due Sicilie dopo l’unità d’Italia, cercando di sfruttare il fenomeno del brigantaggio.
L’amministrazione comunale, in collaborazione con la Pro Loco, l’Istituto di ricerca delle due Sicilie, l’associazione culturale La Riserva del Lupo, l’associazione Identitaria “Alta Terra del lavoro” e D’Amico Editore, ha dedicato una due giorni al generale spagnolo e al brigantaggio. Al riguardo, venerdì 7 dicembre, è stato prima presentato il volume di Valentino Romano, “Dalle Calabrie agli Abruzzi” e poi si è tenuta la rappresentazione dei “Briganti di Cartore”, diretti dal professor Giuseppe Ranucci.