Sci, impianti aperti a Roccaraso, sciopero rinviato
Lo comunicano gli operatori dopo le rassicurazioni dell'assessore regionale Morra
Rinviato al 15 e 16 gennaio lo sciopero proclamato per il 25 e 26 dicembre dai circa 180 dipendenti delle società di gestione degli impianti sciistici del comprensorio dell’Alto Sangro. Scongiurata, dunque, la chiusura delle stazioni nel giorno di Natale e in quello di Santo Stefano. "Considerate le dichiarazioni, seppur tardive, dell’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, che comunque valuteremo attentamente anche per far sì che alle parole segua un riscontro concreto – affermano gli operai al termine del comitato ristretto -, ma, soprattutto, visto l’accorato appello del presidente della Comunità montana, Enzo Patitucci, persona conosciuta e stimata, e del Consorzio Alto Sangro Turismo, rinviamo lo sciopero ai prossimi 15 e 16 gennaio, in attesa di risposte e fatti concreti. Ci scusiamo per il disagio arrecato ai turisti – concludono i lavoratori -, ma la mobilitazione è stata promossa anche nel loro interesse”. «Invito le maestranze a un grande senso di responsabilità, ho dato mandato agli uffici di dare priorità e accelerare un procedimento esclusivamente tecnico»: aveva detto poco prima l'assessore ai Trasporti della RegioneAbruzzo, Giandonato Morra, intervenendo sullo sciopero indetto dagli operai degli impianti di risalita del comprensorio dell'Alto Sangro per il 25 e 26 dicembre. «Confermo la volontà politica dell'opera, un'opera mai prevista prima» ha proseguito Morra riferendosi al potenziamento dei bacini idrici funzionali all'innevamento programmato. Per questo intervento sono già stati assegnati alla Regione fondi per 8 milioni di euro. Quindi l'appello agli operatori: «Recedano dalla decisione dello sciopero in nome di tutto il comparto. Sono disposto a incontrarli in qualsiasi momento. È acclarato che i fondi ci sono e sono destinati a questa opera». I dipendenti del comprensorio più grande del centro Italia ieri hanno indetto lo sciopero per protestare contro il mancato arrivo dei fondi della Regione, attesi da due anni, necessari a potenziare l'impianto di pompaggio idrico a servizio dell'innevamento programmato. La protesta riguarda un bacino sciistico con 27 impianti, oltre 100 chilometri di piste e una portata oraria complessiva di 42 mila persone
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