Sciacallaggio, due condanne
Tre anni e 4 mesi agli operai che hanno confessato.
L’AQUILA. Mano pesantissima del giudice unico Giuseppe Romano Gargarella nei confronti dei due romeni accusati di sciacallaggio. Ha accettato il patteggiamento ma la pena è stata dura: 3 anni e 4 mesi di reclusione per furto aggravato.
I due Vasile Pavia di 49 anni e Niculae Tupa (41) residenti in Lombardia ma all’Aquila per lavorare nella costruzione di casette in legno, dopo essere stati fermati l’altra notte dai carabinieri, sono comparsi stamani in tribunale e hanno ammesso le loro responsabilità. E ora restano in carcere a scontare la pena.
Non avrebbero potuto fare altrimenti, del resto, dopo essere stati colti con le mani nel sacco nel vero senso della parola. Infatti i carabinieri li hanno bloccati dopo le razzie in un condominio a Valle Pretara, in via Pizzo Cefalone, davanti a due sacchi pieni di refurtiva prelevati in otto appartamenti. Tutte masserizie che i malviventi stavano per caricare su una Opel Astra, risultata rubata, che era stata posteggiata nelle vicinanze.
In quei sacchi i malviventi avevano messo di tutto: cristalliere contenenti oggetti di pregio, piumoni, lenzuola, lampade, lavatrici, il tutto per un valore di migliaia di euro. E anche due immagini sacre: una di Padre Pio e l’altra di Papa Giovanni XXIII trafugate, evidentemente, dalle case di qualche inquilino particolarmente devoto.
Comunque la refurtiva è stata restituita ai proprietari che in maggioranza sono sfollati sulla costa.
Oltre alle aggravanti per il furto ai ladri è stata contestato anche il possesso di arnesi da scasso e il porto abusivo di due coltelli. Prima della condanna, tramite patteggiamento, lo stesso giudice ha provveduto alla convalida del fermo.
Nel corso del procedimento penale i due ladri sono stati assistiti dall’avvocato Francesca Caccia mentre il pm in aula è stato Fabio Picuti. Lo stesso avvocato ha ritenuto che il patteggiamento fosse l’unica strada da seguire visto che in caso di rito ordinario ci poteva essere una condanna anche fino a sei anni di reclusione.
Ma i guai per questi stranieri non finiscono qui. Infatti i carabinieri stanno avviando indagini anche per accertare se solo attribuibili a loro anche i numerosi furti che sono stati commessi in stabili disabitati a causa del terremoto. Infatti solo un mese fa ci sono stati una ventina di abitazioni «visitate» dai malviventi in periferia. Infatti i ladri hanno depredato alcuni condomini di edilizia popolare che si trovano nella frazione di Cansatessa di Pettino. Ci sono poi anche dei furti che sono stati commessi nella zona rossa e la cosa che maggiormente sorprende i derubati è che si tratta di zone presidiate giorno e notte. Altri furti sono stati sventati in via Strinella mentre altre irruzioni non hanno fruttato nulla visto che negli appartamenti era stato già tolto tutto dai proprietari.
I due Vasile Pavia di 49 anni e Niculae Tupa (41) residenti in Lombardia ma all’Aquila per lavorare nella costruzione di casette in legno, dopo essere stati fermati l’altra notte dai carabinieri, sono comparsi stamani in tribunale e hanno ammesso le loro responsabilità. E ora restano in carcere a scontare la pena.
Non avrebbero potuto fare altrimenti, del resto, dopo essere stati colti con le mani nel sacco nel vero senso della parola. Infatti i carabinieri li hanno bloccati dopo le razzie in un condominio a Valle Pretara, in via Pizzo Cefalone, davanti a due sacchi pieni di refurtiva prelevati in otto appartamenti. Tutte masserizie che i malviventi stavano per caricare su una Opel Astra, risultata rubata, che era stata posteggiata nelle vicinanze.
In quei sacchi i malviventi avevano messo di tutto: cristalliere contenenti oggetti di pregio, piumoni, lenzuola, lampade, lavatrici, il tutto per un valore di migliaia di euro. E anche due immagini sacre: una di Padre Pio e l’altra di Papa Giovanni XXIII trafugate, evidentemente, dalle case di qualche inquilino particolarmente devoto.
Comunque la refurtiva è stata restituita ai proprietari che in maggioranza sono sfollati sulla costa.
Oltre alle aggravanti per il furto ai ladri è stata contestato anche il possesso di arnesi da scasso e il porto abusivo di due coltelli. Prima della condanna, tramite patteggiamento, lo stesso giudice ha provveduto alla convalida del fermo.
Nel corso del procedimento penale i due ladri sono stati assistiti dall’avvocato Francesca Caccia mentre il pm in aula è stato Fabio Picuti. Lo stesso avvocato ha ritenuto che il patteggiamento fosse l’unica strada da seguire visto che in caso di rito ordinario ci poteva essere una condanna anche fino a sei anni di reclusione.
Ma i guai per questi stranieri non finiscono qui. Infatti i carabinieri stanno avviando indagini anche per accertare se solo attribuibili a loro anche i numerosi furti che sono stati commessi in stabili disabitati a causa del terremoto. Infatti solo un mese fa ci sono stati una ventina di abitazioni «visitate» dai malviventi in periferia. Infatti i ladri hanno depredato alcuni condomini di edilizia popolare che si trovano nella frazione di Cansatessa di Pettino. Ci sono poi anche dei furti che sono stati commessi nella zona rossa e la cosa che maggiormente sorprende i derubati è che si tratta di zone presidiate giorno e notte. Altri furti sono stati sventati in via Strinella mentre altre irruzioni non hanno fruttato nulla visto che negli appartamenti era stato già tolto tutto dai proprietari.