Sciatore morto a Campo Felice, tragedia senza colpevoli
Gli accertamenti dei carabinieri sembrano escludere responsabilità sul decesso di Gaudieri, finito fuori pista
L’AQUILA. La tragedia sulle piste della stazione sciistica di Campo Felice nella quale è morto il 58enne Angelo Gaudieri, dipendente dell’Ateneo aquilano, sembra essere frutto di una fatalità.
È quanto emergerebbe dagli esiti delle indagini dei carabinieri della compagnia di Avezzano, coordinati dal capitano, Pietro Fiano, che due giorni fa hanno depositato in Procura una relazione sull’accaduto.
I militari, in sostanza, sarebbero arrivati alle stesse conclusioni cui era giunto lo stesso direttore della stazione sciistica, Gennarino Di Stefano (sindaco di Rocca di Cambio), il quale ha parlato, per l’appunto, di una disgrazia.
Fatale l’impatto contro l’albero dove quasi certamente lo sciatore è finito con la schiena. Molto probabilmente sono state letali le lesioni interne scaturite dopo l’impatto violentissimo con la pianta. Il decesso, infatti, è stato quasi immediato.
La pista “Leone”, sulla quale stava sciando l’uomo, è classificata come “nera”, ovvero tra quelle più difficili, ma Gaudieri era abbastanza esperto.
Il 58enne ha perso l’equilibrio sulla pista dopo aver perso uno sci, senza che nessuno lo avesse disturbato per poi andare a schiantarsi sull’ultimo albero che sta al di fuori dello stesso tracciato, in un punto, ironia della sorte, dove non vi erano barriere protettive. Ma questo non sembra incidere sulle valutazioni, salvo diverse opinioni del pm, anche perché il dramma si è consumato fuori dalla pista. Comunque è probabile che oggi venga fatta l’autopsia, o almeno, una ricognizione cadaverica, mentre domani potrebbero esserci i funerali, anche se si tratta di una data probabile ma da confermare.
Fatto sta che sulle montagne aquilane ci sono state due vittime nel giro di poco più di un mese: infatti il 22 dicembre scorso, a Campo Imperatore, è morto un prete polacco travolto da una valanga.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
È quanto emergerebbe dagli esiti delle indagini dei carabinieri della compagnia di Avezzano, coordinati dal capitano, Pietro Fiano, che due giorni fa hanno depositato in Procura una relazione sull’accaduto.
I militari, in sostanza, sarebbero arrivati alle stesse conclusioni cui era giunto lo stesso direttore della stazione sciistica, Gennarino Di Stefano (sindaco di Rocca di Cambio), il quale ha parlato, per l’appunto, di una disgrazia.
Fatale l’impatto contro l’albero dove quasi certamente lo sciatore è finito con la schiena. Molto probabilmente sono state letali le lesioni interne scaturite dopo l’impatto violentissimo con la pianta. Il decesso, infatti, è stato quasi immediato.
La pista “Leone”, sulla quale stava sciando l’uomo, è classificata come “nera”, ovvero tra quelle più difficili, ma Gaudieri era abbastanza esperto.
Il 58enne ha perso l’equilibrio sulla pista dopo aver perso uno sci, senza che nessuno lo avesse disturbato per poi andare a schiantarsi sull’ultimo albero che sta al di fuori dello stesso tracciato, in un punto, ironia della sorte, dove non vi erano barriere protettive. Ma questo non sembra incidere sulle valutazioni, salvo diverse opinioni del pm, anche perché il dramma si è consumato fuori dalla pista. Comunque è probabile che oggi venga fatta l’autopsia, o almeno, una ricognizione cadaverica, mentre domani potrebbero esserci i funerali, anche se si tratta di una data probabile ma da confermare.
Fatto sta che sulle montagne aquilane ci sono state due vittime nel giro di poco più di un mese: infatti il 22 dicembre scorso, a Campo Imperatore, è morto un prete polacco travolto da una valanga.
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