Scientifico, scatta una nuova protesta
Gli studenti sono in sciopero: il Centro professionale non è sicuro e in quelle aule noi non rientreremo
AVEZZANO. Sciopero a oltranza per gli studenti del Liceo Scientifico: «Nello stabile di via Pertini non ci sentiamo sicuri». Dietro il trasferimento dei cinque corsi del Pollione dal Centro di formazione all'Istituto tecnico commerciale e al Liceo Psicopedagogico ci sarebbe un esubero di 350 ragazzi che non si sposerebbe a perfezione con il piano di evacuazione dello stabile.
A sollevare il problema è stato l'architetto Giancarlo Di Bastiano, responsabile della sicurezza della scuola, che, conti alla mano, ha evidenziato come in caso di incendio o terremoto non ci sarebbero le condizioni per un'evacuazione a norma.
LO SCIOPERO. Sono diventati tecnici ed esperti di sicurezza. Discutono, parlano, navigano sui loro iPhone alla ricerca di informazioni. Gli studenti dei corsi C, D, E, G e I dello Scientifico ieri mattina si sono ritrovati fuori dal cancello del Centro di via Pertini e, sotto l'occhio vigile della polizia, hanno deciso di protestare perché lo stabile che li ospitava non è a norma per quanto riguarda il piano di sicurezza. «Ci avevano assicurato che questo stabile era sicuro», commenta Mattia Donsante con il megafono in mano, «ieri invece ci hanno detto che dovevamo essere trasferiti in altre sedi. Oggi noi non sappiamo cosa fare». Mentre qualcuno suona la chitarra e altri giocano a carte, alcuni giovani parlano con i professori rimasti nel cortile del centro di formazione per capire come dovranno agire. «Abbiamo scioperato perché vogliamo far capire che non siamo intenzionati a stare in una scuola non sicura», precisano Leonardo Dioniso e Vincenzo Mariani mentre parlano con i loro compagni, «siamo pronti anche a fare lezione fuori ma in quelle aule non rientreremo». Previsto anche per oggi un nuovo sciopero.
LA SICUREZZA. All'inizio dell'anno scolastico l'architetto Di Bastiano aveva chiesto la documentazione inerente la sicurezza all'amministrazione provinciale per delle verifiche. Proprio in quel momento il docente si è accorto che i parametri non erano esatti. «Il piano di sicurezza era valido per un numero minore di studenti», ha affermato Di Bastiano, «andava bene per il Commerciale e il Classico ma non per lo Scientifico. Durante un incontro con i tecnici, il corpo docente e una rappresentanza di ragazzi e genitori ho sollevato il problema e, prima ancora che fornissi i risultati le verifiche la Provincia ha deciso di trasferire gli studenti».
Secondo l'architetto nel piano terra del centro c'erano 28 studenti in più di quelli previsti dal piano di evacuazione dello stabile, nel secondo 322. «Rispettiamo l'opinione del responsabile della sicurezza», ha sottolineato l'ingegnere della Provincia, Walter Specchio, «noi abbiamo in mano le certificazioni dei vigili del fuoco che in quella scuola possono starci più di 500 persone. In ogni caso alleggeriremo il peso con il trasferimento dei ragazzi in altre sedi».
STATI. «La Provincia ha sempre rassicurato gli studenti sull’agibilità del centro di formazione», ha precisato il consigliere regionale Daniela Stati, «è evidente che le doppie vesti indossate dalla Novelli da dirigente scolastico dell’istituto e assessore comunale alla Pubblica istruzione, hanno fatto passare le esigenze dei ragazzi in secondo piano. Auspico che una volta per tutte si faccia chiarezza su tutta la vicenda».
Eleonora Berardinetti
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