accord phoenix
Scontro sullo smaltimento dei rifiuti elettronici
L’AQUILA. «Sento puzza di bruciato». Un commento secco, quello del sindaco Massimo Cialente, alla notizia della seconda interrogazione parlamentare sull’Accord Phoenix. Mentre la giunta comunale ha...
L’AQUILA. «Sento puzza di bruciato». Un commento secco, quello del sindaco Massimo Cialente, alla notizia della seconda interrogazione parlamentare sull’Accord Phoenix. Mentre la giunta comunale ha approvato la delibera sulla cessione degli spazi dove dovrà insediarsi il sito per lo smaltimento di rifiuti elettronici, non si placa il polverone politico intorno all’operazione. C’è l’avviso pubblico destinato alle aziende interessate ad acquisire la parte di proprietà del Comune dell’ex Finmek: bando a cui è pronta a rispondere l’Accord. Se tutto filerà liscio, entro un mese potrebbero quindi partire i lavori di adeguamento dello stabile. Ma il problema non è solo il ritardo fin qui accumulato. A livello nazionale c’è chi starebbe cercando di frenare tutto il progetto: la seconda interrogazione in Senato chiede chiarimenti sulla struttura societaria dell’Accord Phoenix, cui Invitalia ha concesso un finanziamento di 10,7 milioni. Cialente torna dunque a invocare una indagine della commissione Ambiente e Territorio, mentre la Uilm sottolinea che «Invitalia era e resterà il vero arbitro garante».
«Chiediamo che si smetta di giocare sulle spalle dei lavoratori», afferma il segretario Clara Ciuca, «invitando tutti a favorire gli insediamenti industriali, non a osteggiarli. Auspichiamo inoltre che, con lo sblocco del bando per la vendita dello stabile, si possano finalmente velocizzare i tempi, per arrivare al riassorbimento di 120 persone». Intanto il consigliere comunale di L’Aquila città aperta Giorgio De Matteis, tirato in ballo da Cialente in merito alla prima interrogazione parlamentare, replica: «Apprendo con stupore che il sindaco, in una ulteriore fase di delirio, ritiene che vengano orditi complotti su complotti. Appare singolare, dopo le vane promesse di Cialente e compagnia riguardo ad assunzioni mai avvenute, che il sindaco non si ponga problemi ben più seri riguardo a questa vicenda. In particolare, sul fatto che siano stati ottemperati tutti gli adempimenti prescritti da Invitalia, come noi sottolineammo mesi fa, e circa la natura di questa società, che continua ad essere poco chiara».(r.s.)
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