Scovato il piromane della notte
Identificato e denunciato un noto ristoratore cittadino
SULMONA. Notti di appostamenti, telecamere istallate in alcune abitazioni private e cassonetti nuovi di zecca utilizzati come esca. Un dispiegamento di uomini e mezzi che alla fine avrebbe consentito alla squadra anticrimine di mettere le mani sul piromane dei cassonetti. Si tratta di un noto ristoratore cittadino.
Un insospettabile, P.D.P., di 32 anni, al quale al momento viene contestato esclusivamente l'ultimo episodio, quello del 29 gennaio scorso, quando sono andati a fuoco due cassonetti che erano stati posizionati nello stesso posto dove in precedenza erano già stati bruciati 6 contenitori per i rifiuti. L'accusa è di danneggiamento aggravato seguito da incendio. In un primo momento l'imprenditore ha cercato di negare ogni addebito. Poi, messo davanti all'evidenza delle immagini, non avrebbe potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità, anche se non sarebbe stato in grado di dare una giustificazione plausibile al proprio comportamento. Un grande lavoro quello effettuato dalla squadra anticrimine del commissariato, diretta dall'ispettore capo Daniele L'Erario e coordinata dalla nuova dirigente Francesca La Chioma, che era partito alcuni mesi fa con l'obiettivo di dare la caccia al piromane che aveva terrorizzato la città con una serie di episodi incendiari a seguito dei quali erano state distrutte decine di auto.
Era stata danneggiata per migliaia di euro anche l'agenzia di scommesse sportive «Strike», in via dei Cappuccini. Dalla Scientifica di Roma erano state fatte arrivare alcune telecamere mobili utilizzate per monitorare alcune zone della città che non erano coperte dal servizio di video sorveglianza del Comune e nelle quali si erano verificati alcuni episodi incendiari. Nel mese di dicembre, qualche giorno prima di Natale, l'obiettivo del piromane o dei piromani è cambiato.
Non più auto parcheggiate sotto casa dei proprietari ma i cassonetti dei rifiuti del centro storico. Trenta in tutto e 12 solo nel mese di gennaio e sempre nella stessa zona tra la villa comunale, via Crispi e via Turati.
Particolari che hanno indotto i poliziotti dell'anticrimine a chiedere aiuto ad alcuni residenti in queste zone per posizionare le telecamere mobili proprio di fronte ai cassonetti che erano stati riposizionati come esca in modo che le riprese potessero consentire di immortalare chiunque si avvicinasse ai contenitori dei rifiuti. Ed è proprio quello che si è verificato nel caso dell'imprenditore denunciato, il quale si è detto pronto a risarcire il Comune del danno procurato. Tuttavia le indagini della squadra anticrimine proseguono per individuare i colpevoli degli altri episodi incendiari anche se il maggiore indiziato resta proprio l'imprenditore denunciato.
In tal senso, al momento, l'azione della squadra anticrimine è finalizzata a ottenere alcuni riscontri a situazioni già accertate.
Un insospettabile, P.D.P., di 32 anni, al quale al momento viene contestato esclusivamente l'ultimo episodio, quello del 29 gennaio scorso, quando sono andati a fuoco due cassonetti che erano stati posizionati nello stesso posto dove in precedenza erano già stati bruciati 6 contenitori per i rifiuti. L'accusa è di danneggiamento aggravato seguito da incendio. In un primo momento l'imprenditore ha cercato di negare ogni addebito. Poi, messo davanti all'evidenza delle immagini, non avrebbe potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità, anche se non sarebbe stato in grado di dare una giustificazione plausibile al proprio comportamento. Un grande lavoro quello effettuato dalla squadra anticrimine del commissariato, diretta dall'ispettore capo Daniele L'Erario e coordinata dalla nuova dirigente Francesca La Chioma, che era partito alcuni mesi fa con l'obiettivo di dare la caccia al piromane che aveva terrorizzato la città con una serie di episodi incendiari a seguito dei quali erano state distrutte decine di auto.
Era stata danneggiata per migliaia di euro anche l'agenzia di scommesse sportive «Strike», in via dei Cappuccini. Dalla Scientifica di Roma erano state fatte arrivare alcune telecamere mobili utilizzate per monitorare alcune zone della città che non erano coperte dal servizio di video sorveglianza del Comune e nelle quali si erano verificati alcuni episodi incendiari. Nel mese di dicembre, qualche giorno prima di Natale, l'obiettivo del piromane o dei piromani è cambiato.
Non più auto parcheggiate sotto casa dei proprietari ma i cassonetti dei rifiuti del centro storico. Trenta in tutto e 12 solo nel mese di gennaio e sempre nella stessa zona tra la villa comunale, via Crispi e via Turati.
Particolari che hanno indotto i poliziotti dell'anticrimine a chiedere aiuto ad alcuni residenti in queste zone per posizionare le telecamere mobili proprio di fronte ai cassonetti che erano stati riposizionati come esca in modo che le riprese potessero consentire di immortalare chiunque si avvicinasse ai contenitori dei rifiuti. Ed è proprio quello che si è verificato nel caso dell'imprenditore denunciato, il quale si è detto pronto a risarcire il Comune del danno procurato. Tuttavia le indagini della squadra anticrimine proseguono per individuare i colpevoli degli altri episodi incendiari anche se il maggiore indiziato resta proprio l'imprenditore denunciato.
In tal senso, al momento, l'azione della squadra anticrimine è finalizzata a ottenere alcuni riscontri a situazioni già accertate.
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