Scritte fasciste, è scontro
Angelini (Associazione partigiani): un fatto gravissimo
L’AQUILA. «Mentre il Senato approva (contraria la Lega) la legge per introdurre l'inno nazionale nelle scuole, assistiamo a gravissimi episodi di recrudescenza fascista e di revisionismo storico». Lo afferma in una nota il segretario provinciale dell’Associazione nazionale dei partigiani (Anpi), Fulvio Angelini che fa riferimento a un fatto che si è svolto nei giorni scorsi all’Aquila.
«Solo pochi giorni fa», dice, «i funerali di Pino Rauti si sono trasformati (nel silenzio tollerante di chi officiava la messa e non se ne è dissociato) in una vergognosa gazzarra di nostalgici del fascismo e della peggiore violenza che l'Italia abbia conosciuto. E l’altro ieri, invece, nella città dell'Aquila è stato presentato un libro intitolato “muri in camicia nera”, pubblicizzato da manifesti che facevano sfoggio di una scritta “Duce a noi” dal chiaro intento apologetico, iniziativa a cui ha partecipato un sindaco del nostro territorio».«La cosa è gravissima», si legge ancora nella nota di Angelini, «perché il fascismo è stato la rovina dell'Italia, causa di guerra e disperazione, fonte di sterminio razziale. Quell'ideologia e quel regime – che hanno distrutto la pace e la libertà – sono stati sconfitti dalla Resistenza e dalla Storia. E nessuno può averne nostalgia. Per questo è assurdo che ad una iniziativa del genere partecipi un sindaco: il suo ruolo pubblico di rappresentante delle istituzioni repubblicane non gli consente di offendere la Costituzione e i valori civili democratici e antifascisti che essa rappresenta e che egli deve far rispettare».
©RIPRODUZIONE RISERVATA