Scrutatori amici e parenti In 60 scelti da 3 candidati

Sono ex consiglieri comunali che corrono con le liste dell’aspirante sindaco Casini Accuse da Lucci e Di Masci: ignorati i disoccupati. Sinibaldi si difende: tutto legale

SULMONA. Venti sono stati scelti attraverso il sorteggio dal commissario prefettizio e sessanta designati “a chiamata” dai tre membri della commissione consiliare elettorale. Qualcuno l’ha subito bollata come una vera e propria «speculazione elettorale» quella messa in atto da tre ex consiglieri comunali e ricandidati al prossimo consiglio civico nelle liste che appoggiano Annamaria Casini sindaco.Si tratta di Mario Sinibaldi, Alessandro Pantaleo e Daniele Del Monaco.

I tre hanno indicato nome per nome gli scrutatori per le amministrative di giugno rimettendosi alla propria esclusiva discrezionalità, secondo alcuni attingendo anche tra amici e parenti, scatenando la reazione e le proteste delle altre coalizioni. «Disattendendo le indicazioni votate in consiglio comunale di scegliere gli scrutatori attingendo a una graduatoria compilata in base ai certificati Isee o di estrarli a sorte», hanno evidenziato gli esponenti di Sbic, gruppo guidato da Alessandro Lucci, «i tre dell’operazione Frankstein, portata avanti dall’assessore regionale Andrea Gerosolimo, hanno deciso di nominarli direttamente e di spartire il bottino tra le varie liste in lizza. Anche a Sbic sono stati offerti due scrutatori. Apprezziamo la gentilezza, ma siamo convinti che la volontà espressa dal consiglio comunale non debba essere disattesa. Anzi, condanniamo questo modo di fare che ci riporta a tanti anni fa. Quello che ci stupisce è il silenzio del candidato sindaco Casini. Le ipotesi possono essere solo due: o non sa niente di tutta questa vicenda, il che dimostrerebbe che i suoi fanno quello che gli pare, oppure è a conoscenza e approva questo modo di operare, accettando una prassi politica che è tutt’altro che trasparente. In entrambi i casi, c’è da preoccuparsi».

Ancora più espliciti e contrariati i capilista della coalizione “La città che vogliamo”: «Non avevamo sbagliato a temere che la designazione degli scrutatori fosse l’ennesima occasione di speculazione elettorale. Pochi giorni fa avevamo espresso il fondato timore che gli ex consiglieri comunali Sinibaldi, Pantaleo e Del Monaco decidessero per una scelta degli scrutatori rimessa alla loro esclusiva discrezionalità e non invece al metodo del sorteggio, da noi proposto allo scopo di tutelare categorie disagiate di concittadini, come disoccupati e precari».

Una proposta che secondo gli esponenti che sostengono Bruno Di Masci sindaco sarebbe fondata sui criteri contenuti in una delibera approvata dal consiglio comunale nella consiliatura appena conclusa, con il voto degli stessi Sinibaldi, Pantaleo e Del Monaco. «E invece, fatta eccezione per il commissario prefettizio, Giuseppe Guetta, uomo sensibile e rispettoso dei criteri di trasparenza che ha estratto a sorte venti nominativi di scrutatori», proseguono, «gli altri sessanta, su un totale di ottanta, hanno ricevuto l’incarico direttamente dai tre ex consiglieri comunali, non si sa sulla base di quale criterio, privilegiando persone a loro vicine. Chi vuole guadagnare consenso ricorrendo ancora all’uso di questi mezzi non sarà mai un amministratore affidabile, al servizio della comunità. Sarà solo un abile amministratore dei propri interessi».

Sinibaldi, uno dei tre nel mirino, rispedisce le accuse al mittente sottolineando che si tratta di una scelta prevista dalla legge.

«Non c’è nulla di illegale», afferma, «non abbiamo sovvertito norme per farne altre. Abbiamo fatto la stessa cosa che è stata fatta alle ultime amministrative».

Claudio Lattanzio

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