Scuola e cassa edile, attività in aumento

Resta alto il fenomeno del lavoro nero nei cantieri. Presto la sede sarà ampliata con lavori da quattro milioni di euro

L’AQUILA. Oltre 120 controlli effettuati in altrettante aziende edili nel comprensorio aquilano, contro le 84 ad Avezzano e 33 a Sulmona. Sono i numeri delle attività di controllo per la sicurezza dei lavoratori edili eseguite nei cantieri dalla Cassa edile di mutualità e assistenza della provincia dell’Aquila dal gennaio al giugno di quest’anno.

Numeri da cui si evince che l’edilizia, nel cratere sismico aquilano, non è affatto ferma e fa muovere reddito ma anche tanto lavoro nero e irregolare. A evidenziarlo sono i dati raccolti nell’ultimo anno di attività (che per la Cassa edile va dal primo ottobre al primo luglio) dell’ente che «osserva» e assiste i lavoratori delle aziende coinvolte nell’edilizia in tutti i loro momenti lavorativi: dai controlli sulla sicurezza in cantiere alla formazione, dall’assistenza sanitaria alle iniziative rivolte ai familiari.

Ora la Cassa edile punta a strutturarsi ancora di più e presto avvierà i lavori per 4 milioni di euro per la realizzazione di una nuova sede poco distante dall’attuale, sempre a San Vittorino. Una sede giustificata dalla mole di attività che viene svolta ogni giorno e dal numero di iscritti: 6100 i lavoratori attivi a fine luglio scorso, dei quali 4500 assunti nel cratere sismico aquilano, mentre nell’anno sono stati circa 14mila gli iscritti (il 90% del totale). Ma spulciando i dati si evince che «nel cantiere più grande d’Europa sono pochissimi gli infortuni nei cantieri, e nella maggior parte dei casi, a parte qualche triste eccezione, a restare coinvolti in incidenti gravi sono imprenditori autonomi e artigiani senza dipendenti». A dirlo è il direttore degli Enti bilaterali della Cassa edile, scuola e Cpt (Comitato paritetico territoriale) Pasqualino De Michelis, che sottolinea «l’importanza di fare formazione, informazione e controlli in maniera costante e capillare per tutto l’anno». E le migliaia di iscritti alla Cassa edile sono tutti coinvolti in corsi «da cui imparano a lavorare in sicurezza nei cantieri e a muoversi in tandem in luoghi altamente a rischio». Un’attività che «sta diffondendo la cultura della sicurezza molto più che in passato». Dai dati si evince, però, un aumento del lavoro nero e irregolare, e la crescita dei lavoratori stranieri nei cantieri della ricostruzione: oggi un terzo del totale. Il lavoro nero emerge da un dato in particolare. Dall’ottobre 2012 al luglio 2013 risultano iscritti all’ente 10mila lavori attivi (dipendenti di 1700 imprese), mentre lanno scorso si era a quota 9850: il numero degli addetti si è mantenuto sostanzialmente costante mentre sono aumentati i cantieri ed è cresciuta la massa dei salari: dai 63,7 milioni di euro dell’anno recedente ai 69,8 di quest’anno. Un aumento che suscita una domanda: come è possibile che aumentino i cantieri e cresca la massa salari (ossia si produce di più) con quasi lo stesso numero di lavoratori?

Marianna Gianforte

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