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Seggiovia, ambientalisti confermano il loro no

L’AQUILA. «La nuova seggiovia delle Fontari andrebbe a sovrapporsi alla Stazione di ricerca a lungo termine del Gran Sasso». Tornano a farsi sentire gli ambientalisti, dopo il tavolo dedicato al...

L’AQUILA. «La nuova seggiovia delle Fontari andrebbe a sovrapporsi alla Stazione di ricerca a lungo termine del Gran Sasso». Tornano a farsi sentire gli ambientalisti, dopo il tavolo dedicato al contestato progetto per la sostituzione dell’impianto. Come anticipato dall’ex parlamentare Giovanni Lolli, le posizioni restano lontane. Comune e Centro turistico Gran Sasso intendono andare avanti con la gara europea per l’assegnazione dell’appalto, i cui lavori dovrebbero partire già a luglio. Il Coordinamento Emergenzambiente Abruzzo 2014, che riunisce 29 associazioni e movimenti, dopo aver visionato il progetto preliminare, ribadisce che il bando va sospeso e si dice pronto a ricorrere alla magistratura. «La stazione di partenza dell’Osservatorio e la parte iniziale della nuova seggiovia», scrive il coordinamento, «sarebbero completamente sovrapposti alla Stazione di ricerca a lungo termine del Gran Sasso, confermando le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dalla Rete Lter-Italia, che ha evidenziato l’inevitabile impatto di tale opera sulle attività di ricerca a lungo termine svolte, ricordando che le preziose e lunghe serie di dati accumulati in tale sito (30 anni di dati sulla vegetazione e 10 sugli uccelli) sarebbero irrimediabilmente compromesse da un’alterazione dell’ambiente circostante». Secondo gli ambientalisti «lo spostamento della seggiovia sarebbe di quasi 100 metri, e non di 10 metri come ha incautamente dichiarato il sindaco. Occorre dare ampia pubblicità al progetto e ai relativi studi di valutazione di impatto e incidenza ambientale, in modo che tutti possano valutarne le implicazioni. Invece gli elaborati progettuali non sono stati inviati neppure al Parco Gran Sasso e al Corpo Forestale dello Stato, né sono stati resi pubblici gli studi di Via e di Vinca».

Romana Scopano

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