Segnali di vita, riaprono due locali storici
Stamani giornata di festa per i clienti della cantina del Boss e del Bar Nurzia.
L’AQUILA. Le bottiglie sono tutte sistemate sugli scaffali con le mensole incollate. Le locandine sulla porta sono le stesse che vi erano ad inizio aprile e nessuno oserà toccarle fino a nuovo ordine, mentre in piazza Duomo hanno già allestito la nuova vetrina. Centinaia di persone salutano oggi il ritorno all’attività della cantina «Ju Boss» in via Castello e del Bar Nurzia.
E’ stata dura ma alla fine la tenacia dei gestori ha avuto la meglio sulla sfortuna: due locali storici riaprono in due luoghi simbolo della città: via Castello e piazza Duomo. Nelle «community on line» si parla molto della prima sbicchierata al Boss tra via Castello e piazza Regina Margherita, in programma stamani alle 11.
Sono già tre le pagine su Facebook dedicate a quella che è stata ribattezzata la festa della rinascita. «Scopo di questa giornata», si legge nella bacheca virtuale, «è quello di omaggiare l’istituzione più vera e sentita della città dell’Aquila - non per niente è rimasta in piedi».
Del resto, il Boss è una istituzione. Si tratta della prima cantina aquilana, in servizio dal 1931. Un luogo per anni punto di incontro e di elaborazione culturale. Tappa obbligata per ogni studente, specie dopo un esame andato bene (o anche male) all’università.
Non è raro infatti trovarsi coinvolti in improvvisazioni musicali, letture di poesie, scandite a sorsi di Marramiero e Masciarelli.
Complice anche la bella fontana del Tritone nelle immediate vicinanze.
La riapertura del Boss si è meritata anche una puntata speciale del «Dice che?», il network di cortometraggi sulle assurdità che circolano sul terremoto, realizzato da Mauro Montarsi e Francesco Paolucci. Qualche problema c’è sull’orario.
In molti si aspettavano un brindisi serale, ma per esigenze organizzative i gestori hanno ripiegato sull’aperitivo. «Quindi il rischio è quello di ritrovarsi ubriachi alle due del pomeriggio», scrive un utente della rete. Da domani si tornerà con l’orario abituale, con chiusura serale anche fino a mezzanotte. Nel pomeriggio, giusto il tempo di sgranchire le gambe, ci si potrà rifare la bocca con i torroni del Bar Nurzia.
Dopo numerosi ed accorati appelli, finalmente lo storico bar dei fratelli Nurzia è riuscito a riaprire i battenti in piazza. Era il bar che, a ridosso della visita dei grandi del G8, aveva esposto un cartello con scritto Chiuso il 6 aprile riapre....?» per protestare contro i ritardi. Finalmente, quel cartello verrà tolto per scoprire la vetrina. «Ci tenevo molto a riaprire per Natale», dichiara Natalia Nurzia, «il mio negozio, con annesso il laboratorio di torrone, non è mai stato chiuso, se non per la ristrutturazione del 1991. La mia famiglia ed io ci siamo dovuti dare molto da far per far sì che ci fosse concesso un permesso speciale di riapertura».
Per l’occasione, nel pomeriggio, verranno proposte alcune degustazioni di eccellenze del territorio, tra cui i vini Pietrantonj, i salumi dell’azienda di Ugo De Paulis, i formaggi di Nunzio Marcelli e il pane di Peppinella.
Poi una serie di assaggi, a cura del gruppo di «Scherza con il cuoco», coordinato da Carlo Gizzi e Valeriano Salve.
Inoltre si potrà tornare a bere il famoso caffè con il torrone.
E’ stata dura ma alla fine la tenacia dei gestori ha avuto la meglio sulla sfortuna: due locali storici riaprono in due luoghi simbolo della città: via Castello e piazza Duomo. Nelle «community on line» si parla molto della prima sbicchierata al Boss tra via Castello e piazza Regina Margherita, in programma stamani alle 11.
Sono già tre le pagine su Facebook dedicate a quella che è stata ribattezzata la festa della rinascita. «Scopo di questa giornata», si legge nella bacheca virtuale, «è quello di omaggiare l’istituzione più vera e sentita della città dell’Aquila - non per niente è rimasta in piedi».
Del resto, il Boss è una istituzione. Si tratta della prima cantina aquilana, in servizio dal 1931. Un luogo per anni punto di incontro e di elaborazione culturale. Tappa obbligata per ogni studente, specie dopo un esame andato bene (o anche male) all’università.
Non è raro infatti trovarsi coinvolti in improvvisazioni musicali, letture di poesie, scandite a sorsi di Marramiero e Masciarelli.
Complice anche la bella fontana del Tritone nelle immediate vicinanze.
La riapertura del Boss si è meritata anche una puntata speciale del «Dice che?», il network di cortometraggi sulle assurdità che circolano sul terremoto, realizzato da Mauro Montarsi e Francesco Paolucci. Qualche problema c’è sull’orario.
In molti si aspettavano un brindisi serale, ma per esigenze organizzative i gestori hanno ripiegato sull’aperitivo. «Quindi il rischio è quello di ritrovarsi ubriachi alle due del pomeriggio», scrive un utente della rete. Da domani si tornerà con l’orario abituale, con chiusura serale anche fino a mezzanotte. Nel pomeriggio, giusto il tempo di sgranchire le gambe, ci si potrà rifare la bocca con i torroni del Bar Nurzia.
Dopo numerosi ed accorati appelli, finalmente lo storico bar dei fratelli Nurzia è riuscito a riaprire i battenti in piazza. Era il bar che, a ridosso della visita dei grandi del G8, aveva esposto un cartello con scritto Chiuso il 6 aprile riapre....?» per protestare contro i ritardi. Finalmente, quel cartello verrà tolto per scoprire la vetrina. «Ci tenevo molto a riaprire per Natale», dichiara Natalia Nurzia, «il mio negozio, con annesso il laboratorio di torrone, non è mai stato chiuso, se non per la ristrutturazione del 1991. La mia famiglia ed io ci siamo dovuti dare molto da far per far sì che ci fosse concesso un permesso speciale di riapertura».
Per l’occasione, nel pomeriggio, verranno proposte alcune degustazioni di eccellenze del territorio, tra cui i vini Pietrantonj, i salumi dell’azienda di Ugo De Paulis, i formaggi di Nunzio Marcelli e il pane di Peppinella.
Poi una serie di assaggi, a cura del gruppo di «Scherza con il cuoco», coordinato da Carlo Gizzi e Valeriano Salve.
Inoltre si potrà tornare a bere il famoso caffè con il torrone.