Sequestrati tre quintali di rame
Padre e figlio denunciati per ricettazione: indagini sulla provenienza dei cavi
SULMONA. Recuperati tre quintali di rame e denunciate due persone per ricettazione. È accaduto a Sulmona dove gli uomini del corpo forestale in collaborazione con gli agenti della Polizia ferroviaria sono riusciti a sventare la vendita di un ingente quantitativo di rame a un autodemolitore della zona.
Padre e figlio V.R. e M.R. di 60 e 30 anni, entrambi residenti in città, si sono presentati nel pomeriggio di giovedì con 30 sacchetti pieni di rame per un totale di 300 chili, chiedendo all'autodemolitore, anche lui di Sulmona, se fosse interessato all’acquisto del materiale.
Alla risposta positiva dell’autodemolitore, condizionata al fatto che i due ne certificassero la provenienza, padre e figlio si sono allontanati dicendo che sarebbero tornati in serata con la documentazione richiesta.
Ma ad attenderli al loro ritorno, hanno trovato gli agenti della forestale e della Polfer interessati, anche loro, a conoscere la provenienza della merce. Spiegazioni che i due non hanno saputo dare, né per quanto riguarda la provenienza dell’ingente quantitativo di rame, né da chi avessero avuto quel materiale. Si trattava di trecce di filo per la conduzione di corrente sia di bassa che di alta tensione. A quel punto gli agenti della Polfer hanno disposto il sequestro della merce denunciando padre e figlio per ricettazione. Nel frattempo, insieme agli agenti del corpo forestale coordinati dal comandante, Antonio Amatangelo, i poliziotti guidati a loro volta dall’ispettore superiore, Antonella Stringini, hanno provveduto ad avviare le relative indagini per scoprire la provenienza dei 300 chili di rame e le altre persone eventualmente coinvolte nella particolare storia.
Claudio Lattanzio
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