ABRUZZO
Sfilano trattori e allevatori: la protesta tocca L’Aquila
Da oggi e per tre giorni sit-in sulla statale 80, domani la marcia per le vie cittadine. «Attacco dalla Comunità europea, le sane colture montane stanno morendo»
L’AQUILA La protesta dei trattori arriva anche all’Aquila. Dopo Pescara, Pratola Peligna, Celano e Avezzano, dove una delegazione di agricoltori ha incontrato anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, gli imprenditori agricoli raggiungono il capoluogo di regione. Da oggi e fino a venerdì manifesteranno con un presidio autorizzato per ribadire le difficoltà incontrate quotidianamente a causa del caro carburante, dei danni da fauna selvatica e delle varie problematiche legate alle calamità naturali. Ma anche i cibi sintetici e alternativi sui quali l’Europa starebbe puntando.
La manifestazione con presidio autorizzato si tiene lungo la statale 80, nel complesso commerciale Agorà. Ma è domani che gli agricoltori e gli allevatori aquilani scenderanno in strada con un corteo che si svolgerà dalle 9.30. Si partirà da via Domenico D’Ascanio fino ad arrivare alla Fontana luminosa. «Invitiamo le autorità politiche e i cittadini a partecipare », precisano gli organizzatori. Ci sarà quindi un presidio permanente con i trattori, per tre giorni, e poi domani si terrà una manifestazione con corteo lungo le strade della città. L’obiettivo degli agricoltori e degli allevatori aquilani è quello di attirare l’attenzione dei rappresentanti istituzionali e dei cittadini per far conoscere loro storie, problematiche e difficoltà incontrate quotidianamente nella gestione delle aziende.
«Presenteremo le problematiche del nostro territorio», spiegano gli allevatori e gli agricoltori aquilani riuniti in un comitato, «ormai è noto a tutti che è in atto un attacco al comparto agricolo direttamente dalla Comunità europea, con la nuova Pac (Politica agricola comune, ndc) che non rispecchia le esigenze delle aziende ma favorisce alimenti innovativi come le farine di grillo, larve e cavallette, finanziando prodotti da laboratorio come carne, latte e verdure sintetiche. I prodotti agricoli ormai non coprono più le spese, l’agricoltura montana sta morendo grazie alle aree protette che non rispettano la normativa vigente. Si pensa a tutelare solo la fauna selvatica. Agricoltura vuol dire cibo sano, per questo noi gridiamo a gran voce no ai cibi sintetici, no alla farina di grillo».