Sfollati, riscaldamenti mai pagati Scattano 1.600 avvisi dal 2013

21 Novembre 2024

I destinatari sono gli assegnatari di Progetto Case e Map, le bollette riguardano le utenze del gas La cifra richiesta ammonta a oltre 2 milioni di euro. Colonna avverte: «Non c’è prescrizione»

L’AQUILA. Dopo le ondate ecco la prima mareggiata.
Sono infatti 1.571 i nuovi avvisi di accertamento destinati ad altrettanti assegnatari degli alloggi facenti parte di Progetti Case e Map (moduli abitativi provvisori) relativamente alle utenze di gas riscaldamento e acqua calda sanitaria riferiti al periodo compreso tra il 2013/14 e il 2018, per un totale di oltre 2 milioni di euro, di cui oltre 8mila euro di spese di spedizione e oltre 850 euro di stampa e scansione degli avvisi stessi di accertamento.
Va dunque sempre più componendosi, avviso dopo avviso, il mosaico di pendenze tra il Comune dell’Aquila e i terremotati, con il primo che ha già anticipato una quota complessiva che si aggira tra i 12 e i 15 milioni di euro in totale (tra utenze, canoni di locazione e spese condominiali), e i secondi che si vedono presentare il conto, spesso salato, a distanza di diversi anni, tanto da invocare l’avvenuta prescrizione di ciò che l’Ente oggi chiede loro indietro a titolo di rimborso.
L’ULTIMA DETERMINA
Nell’ultima determina si legge infatti che «si è provveduto ad elaborare e stampare 1.571 avvisi di accertamento aventi ad oggetto “diffida ad adempiere – utenze gas riscaldamento e acqua calda sanitaria” (periodo di calcolo annualità conguaglio 2013-14, annualità 2015, 2016 e 2017-18) per omesso, parziale o ritardato pagamento, dell’importo complessivo di 2.043.000,26». E che «si provvederà a notificare i suddetti avvisi tramite il servizio postale. Gli avvisi di accertamento», si legge nel testo, «contengono l’intimazione ad adempiere e recano l’indicazione che gli stessi costituiscono titolo esecutivo idoneo ad attivare le procedure esecutive e cautelari, nonché l’indicazione del soggetto che, decorsi 30 giorni dal termine ultimo per il pagamento, procede alla riscossione delle somme richieste, anche ai fini dell’esecuzione forzata. Gli accertamenti acquistano efficacia di titolo esecutivo, per le entrate extra-tributarie, decorsi 60 giorni dalla notifica dell’atto. Gli accertamenti acquistano efficacia di titolo esecutivo, per le entrate extra-tributarie, decorsi 60 giorni dalla notifica dell’atto».
LE ONDATE PRECEDENTI
Solo la scorsa settimana erano stati 228 gli avvisi di accertamento piovuti sugli assegnatari degli alloggi delle cosiddette New Town di berlusconiana memoria, per un totale di 450mila euro. Dei quali 154 relativi ai soli canoni di locazione (affitti) in riferimento all’annualità 2015-16, per una cifra di poco superiore ai 330mila euro; 32 quelli invece relativi alle «utenze di gas riscaldamento e acqua calda sanitaria relativi al 2016 e/o conguaglio 2015»; Sei sono stati poi gli avvisi relativi ai «canoni di compartecipazione alle spese di gestione e manutenzione ordinaria delle parti comuni (assimilabili alle spese condominiali), che ammontavano a loro volta a 1.146 euro per quanto riguarda la sola annualità del 2016. Infine, altri 36 avvisi di canone di locazione relativi al 2015-16 per una cifra complessiva superiore ai 72mila e 500 euro.
IL PUNTO DI VISTA DEL COMUNE
«Stiamo procedendo spediti per mettere in ordine tutto quello che è rimasto in sospeso con quei cittadini che non hanno ancora restituito ciò che il Comune ha anticipato per loro», ha dichiarato l’assessore Vito Colonna, rispondendo a chi invoca l’avvenuta prescrizione sostenendo l’illegittimità delle richieste da parte dell’Ente. «La prescrizione a due anni scatta qualora ci sia un rapporto diretto tra utente e fornitore», spiega Colonna. «Qui però il discorso è diverso. È il Comune ad aver già saldato quanto dovuto ai fornitori per conto degli utenti, i quali sono oggi chiamati a restituire, o rimborsare che dir si voglia, tali somme a chi ha provveduto a suo tempo a farlo per loro. In questo caso, stando al parere della nostra avvocatura, perché sussista la prescrizione delle pendenze, devono passare non due ma dieci anni, motivo per il quale la nostra richiesta è legittima».
SINDACATI E ASSEGNATARI
Intanto il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari (Sunia) annuncia battaglia appellandosi alla legge n. 205 del 27 dicembre 2017, con cui il legislatore ha previsto che «nei contratti di fornitura di energia elettrica, gas e servizio idrico, il diritto al corrispettivo si prescriva in due anni». Il sindacato ha pertanto chiesto al Comune dell’Aquila l’annullamento in autotutela delle diffide ad adempiere ricevute da tre assegnatari degli alloggi facenti parte di Progetti Case e Map relativamente ai conguagli delle annualità 2013/14, 2015, 2016 e 2017/18, in quanto «notificate nel mese di settembre del corrente anno, vale a dire oltre il termine di prescrizione». Così come altri assegnatari starebbero già organizzandosi in un comitato per cercare di far fronte a una sequela di richieste a detta loro ingiustamente esose, oltre che giunte a scoppio fin troppo ritardato.
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